L’UOMO PERFETTO” OVVERO QUANDO LA FELICITÀ PASSA PER UN UMANOIDE

La ricerca della felicità come unica idea fissa della vita.

Poi per una donna è pensiero fisso. Anela a un uomo perfetto, bello e aitante, intelligente, simpatico di quelli che ti rendono l’esistenza fantastica senza problemi, che sanno ascoltarti, che ti sostituiscono nelle faccende domestiche, che non conoscono il no, che non mangiano e non bevono e che a comando sanno fare anche all’amore.

No, questo non è un uomo. E’ un umanoide quello che sta al centro de “L’Uomo Perfetto”, la brillante e comica pièce in scena ieri sera al teatro Garibaldi con Emanuela Aureli (l’imitatrice del piccolo schermo che si sfida nelle vesti della capocomica), con una leggiadra ma altrettanto svampito, Milena Miconi e chiaramente il robot: il bravo ed eclettico Thomas Santu.

La regia di Diego Ruiz ha regalato la lettura di un testo ricco di battute, di gag da bar cabaret accompagnate da un commento musicale da commedia Hollywoodiana che ha reso efficacia al ritmo dei dialoghi molte volte giocato sulla dizione delle parole, storpiate e che diventano ricche di non sensi.

C’è dentro tutto l’umorismo di una commedia leggera che ha un finale più terreno e più umano con un robot meravigliosamente capace anche di sentimenti e passioni.

Ma è  proprio questo quello che le due protagoniste non desiderano visto che è tutto “circuiti e valvole”.

In un mondo non suo, l’umanoide toglie il disturbo autodistruggendosi ma privando nel frattempo ogni possibilità di felicità alle due donne. A dimostrazione che nella vita degli umani, e forse non solo, per avere bisogna in qualche modo dare.

Pubblico molto divertito che ha riservato una standing ovation agli inchini finali dei tre protagonisti.

Prossimo appuntamento con la stagione teatrale con “Donnacce” di Gianni Clementi per la regia di Ennio Coltorti con Alessandra Costanzo, Paola Tiziana Cruciani e Pietro Bontempo. In scena il 5 aprile p.v.

 

 

 

 

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