È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
L’UNITRE PUNTA SUI GIOVANI. L’EDUCAZIONE PERMANENTE NELLA SOCIETA’ POST MODERNA.
21 Ott 2012 07:15
In passato il sapere era tramandato da padre in figlio. Gli anziani avevano il compito di educare non solo i giovani ma tutta la comunità. Bisogna recuperare il passato: nelle tradizioni si recuperano i concetti morali.
Nella società post moderna lo scambio si è interrotto. Si deve tentare di ricostruirlo. Il ruolo della Terza età, o meglio definito la seconda giovinezza, è quello importante, che per alcuni versi tende a perdersi a dissolversi, di trasmettere la prudenza ai giovani che sono presi dall’entusiasmo e dalla temerarietà, realtà propria degli anni giovanili.
Le Unitre sono speranza per il Paese , speranza di mantenere salda la vita di relazione, poiché in questa c’è la forza di organizzare le conoscenze nella visione dell’amore e del bene comune. L’Università delle tre età, deve incontrare continuamente i giovani.
In un mondo dove i processi culturali, scientifici, tecnologici avanzano più rapidamente che nel passato, si avverte sempre di più la necessità di una ricerca di uno spazio comunicativo sociale, dove l’uomo sia centrale rispetto alle tecnologia e si riappropri della sua identità fisica e spirituale.
Terza età una ricchezza sociale, la tragedia non è l’allungamento della vita ma è il declino della natività.
Grandi passi sono stati fatti da quanto il quarantenne del Medioevo era già considerato vecchio e a fine della sua esistenza terrena. L’attesa di vita nel 2012 sfiora gli ottanta anni. Nell’arco di un secolo abbiamo guadagnato 20 anni di vita, un terzo di vita in più rispetto all’inizio del secolo.
In Italia, dal censimento del 2011, si evince che su sessanta milioni di abitanti, dodici milioni e mezzo pari a un quinto della popolazione cioè il 20,3% sono over sessantacinque . Si prospetta il 25% nel 2021 e il 34% nel 2050. In Sicilia gli over sessantacinque rappresentano il 18% degli over. L’Italia ai vertici prima in Europa per un primato straordinario: quello di avere quattro milioni di persone over ottanta, seguono i Paesi Scandinavi.
Su dodici milioni e mezzo sette milioni sono donne e cinque milioni uomini.
ASCOLTIAMO I GIOVANI. Promoviamo i contatti tra le generazioni. Coinvolgiamo i giovani studenti. Avremo così una crescita civile, sociale e culturale. Una maggiore apertura al sociale, al territorio, al volontariato.
Oggi definiamo i giovani inquieti. Sembra una brutta parola ma l’inquietudine, la preoccupazione, l’ansia, l’essere crucciato, arrabbiato nascono dalla paura del futuro e dalle asprezze della società. Adesso i giovani si classificano “indignati”.
I ragazzi di oggi, avendo una prospettiva tutta orientata all’usa e getta, hanno paura ad avere certezze e cercano sempre cose nuove. Ciò che ha qualche anno è già vecchio, nonostante sia valido e funzionante. Però le persone non sono né pc né smartphone: le persone sono soggetti che acquisiscono esperienza, le macchine sono stupide e sanno fare solo le cose per cui sono programmate. L’uomo col passare del tempo migliora, le macchine no!
Nell’occasione del Convegno sono stati convocati il Comitato Esecutivo Nazionale Unitre e il Consiglio Nazionale Unitre.
Il Convegno organizzato dall’Unitre di Catania guidato dalla sua Presidente Pina Guccione e dal suo staff ha sviluppato argomenti e temi particolarmente importanti, inerenti l’aggiornamento di quanti operano all’interno dell’Unitre. La Presidente Nazionale Irma Maria Re, che non è potuta intervenire per motivi personali, ha inviato una lunga lettera che invita all’impegno affinché le ipocrisie, le ripicche, i rancori e la superbia che circolano il nostro mondo, possano essere cancellati dall’amore, dalla dedizione e dall’umiltà degli uomini e delle donne di buona volontà.
L’età dell’apprendimento e/o aggiornamento non finisce mai, vigono quattro principi fondamentali:
Il sapere
Il saper essere
Il sapere fare
Il saper essere insieme
Mentre cinque sono le età della vita:
· Quella della formazione e apprendimento in cui si studia e ci si forma;
· Quella della massima produttività età adulta in cui si è indipendenti;
· L’età dai sessantacinque ai settantacinque dove vi è libertà dal lavoro e dalla cura dei figli;
· L’età superiore agli ottanta;
· Oltre 90 anni, è l’età del feedback, la messa a punto del bilancio.
Non inclusa nell’elenco, vi è l’età sociale che riguarda tutta la vita ed è la capacità di stare insieme, di aprirci. La terza età è l’età di bilancio. Si resta dentro la società per dispensare saggezza ed equilibrio.
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