L’Unione Europea approva le modifiche al disciplinare di produzione dell’Olio Dop Monti Iblei

Il disciplinare di produzione dell’olio Dop Monti iblei, con la pubblicazione sulla Gazzetta europea dello scorso 19 agosto, è stato modificato. Un lavoro non da poco, che impegna il consorzio già dal lontano 2012, ai tempi della presidenza Rosso, e che ha conosciuto nuovo slancio, stante la necessità di dovere puntare su una determinazione non comune necessaria per il confronto con l’Ue, con l’attuale consiglio di amministrazione presieduto da Giuseppe Arezzo.

Parecchie le novità: dall’ampliamento delle aree di produzione con l’ingresso di nuovi comuni all’inserimento di nuove varietà. Quattro le new entry: Scordia e Mirabella Imbaccari in provincia di Catania, Avola e Carlentini nel Siracusano. In questi comuni “sono stati riscontrati i requisiti storici ed agronomici per poter far parte della zona geografica di produzione dell’olio Dop Monti iblei. Per adeguare il disciplinare al principio di unicità dell’area di riferimento della Dop, è stato ricompreso nella zona geografica l’intero comune di Carlentini presente nel disciplinare vigente per una sola parte”.

Modifiche sostanziali con l’ampliamento dell’area di produzione. Alcuni territori del Ragusano, ricadenti nella fascia costiera, parzialmente delimitati, ci rientrano a pieno titolo con i confini amministrativi. E’ stata introdotta la possibilità di utilizzare la denominazione “Monti iblei” per tutta la produzione eliminando l’obbligo di usare le menzioni geografiche aggiuntive. Anche l’altitudine, inerente l’ubicazione delle piante o dei terreni olivetati, non ha più alcun limite. Si è ritenuto di eliminare la delimitazione altimetrica (80-700 metri sul livello del mare).

Infatti, “anni di analisi confermano – è scritto, tra l’altro, nelle modifiche – che anche a quote basse, sotto gli 80 metri sul livello del mare, se le olive delle diverse varietà vengono raccolte nel periodo indicato nel disciplinare e con i criteri delle moderne tecniche di estrazione, così come prescritto nel disciplinare di produzione, non ci sono differenze nel prodotto finale”.

Altra novità, riferita sempre al disciplinare di produzione pubblicato sulla Gazzetta europea, riguarda l’inserimento di due varietà autoctone Biancolilla e Zaituna e la possibilità, per i produttori, di realizzare olii monocultivar o, in alternativa, con uno, due, tre e al massimo cinque cultivar diverse. Ecco perché il presidente del consorzio di tutela dell’olio Dop Monti iblei, Giuseppe Arezzo, guarda con fiducia al futuro.

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