L’UNIONE DEI COMUNI IBLEIDE, UNA NAVE CHE AFFONDA?

Costituita nel Gennaio del 2010 per incentivare le occasioni di crescita del territorio montano, l’Unione Ibleide comprende i Comuni di Chiaramonte Gulfi, Monterosso Almo e Giarratana.

“Uno sforzo non indifferente, da parte dei tre Sindaci allora in carica per realizzare quest’unione”, spiega l’Avv. Michela Frasca.

Unione Ibleide nata con lo scopo di dare maggiori possibilità ai comuni, ottimizzando i servizi esistenti e creandone di nuovi, così da colmare a vicenda le carenze dei piccoli centri montani.

“La realizzazione di un servizio di guardiania, la sistemazione del verde pubblico, di una Centrale Unica di Committenza (C.U.C.), cioè un unico ufficio per la gestione delle gare” – continua la Frasca – “tutti esempi di iniziative che porterebbero benefici ai tre Comuni. Se un comune, per attuare un servizio spende una determinata cifra, mentre se collabora con gli altri comuni spende meno, ma allora che ben venga!”.

Oggi, ciò che risulta evidente è l’inattività dell’Unione Ibleide, operosa nei primi anni di vita, in cui sono stati realizzati dei servizi di sorveglianza degli impianti sportivi, la sistemazione del verde pubblico e la realizzazione in comune del Nucleo di Valutazione del Piano di Performance, ed ora, invece, in una fase di stallo, quasi, se non del tutto ferma.

Da due anni a questa parte, si è in una sorta di limbo, in cui si discute ma non si opera, tre Sindaci, che, per quanto possano andare d’accordo come ha dichiarato il Primo Cittadino di Giarratana Bartolo Giaquinta in una recente trasmissione televisiva, non riescono comunque a muovere un passo in nessuna direzione.

Diverse le motivazioni addotte, una fra tante, la difficoltà nel coordinare il personale. Poco chiaro questo aspetto, dato che i comuni distano fra loro una manciata di chilometri, tanto da poter sfidare le leggi della fisica ed essere quasi contemporaneamente nello stesso luogo ed, inoltre, nessuno può rifiutare di spostarsi senza un valido motivo, dinanzi ad una norma stabilita dalle Istituzioni competenti.

Non è più possibile pensare e agire in termini campanilistici, proprio in un momento in cui diventa tangibile e obbligatoria, con l’abolizione delle province, la prospettiva dei “consorzi”.

Un traguardo però è stato raggiunto, l’Unione Ibleide, in questi due anni, ha ottenuto un finanziamento di centocinquantamila Euro da destinare ad un’area mercatale per i tre Comuni.

La domanda sorge spontanea, riusciranno gli Amministratori ad impiegare queste somme in modo fruttuoso o continueranno a discutere senza “concretizzare”? Ai posteri l’ardua sentenza.

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