L’unica trasgressione di Sanremo: Gianni Morandi!

La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola. 

Siamo reduci dalla rutilante sbornia sanremese.

Sopravvissuti. Nottate che neanche a Capodanno! Survivers. Una serie thriller di Netflix in cinque puntate. In un’escalation di trasgressioni e scandali apparenti e tuttavia clamorosi. In un Decameron di sensualità fluida e non binaria. In una sfilata di calci furibondi ai fiori, abiti “vedo non vedo ma vedo benissimo”, ascelle eversive diversamente depilate, monologhi rivoluzionari che non ricordiamo più, tatuaggi e piercing come funghi e funghetti, baci e amplessi boccacceschi. Su RAIUNO. Quella che era una chiesa del piccolo schermo. RAIUNO.

La comunicazione provocatoria di artisti, intesi alle legittime rivendicazioni e denunce (e libertà dalle oppressioni), appare a volte caricaturale, già vista e rivista, e lascia un sentore di archeologico e plastificato, il retrogusto di un registro inefficace. Ha un qualche effetto solo se dall’altra parte c’è ancora qualcuno disposto a indignarsi nel Terzo Millennio. Altrimenti rischia di essere folklore in un gioco pirotecnico allestito da abili circensi del mondo dello spettacolo.

In questo paesaggio sfavillante come un brodino vegetale (presentato come un avveniristico foie gras), una stella di pura trasgressione ha brillato senza accecare: Gianni Morandi. 

L’uomo che sorrideva agli haters, l’unico che è riuscito nell’impresa di far fare il più tagliente e memorabile dei monologhi di Sanremo a una scopa, un personaggio capace di essere oltre il vestito che indossa, capace di grande autoironia nell’ammettere di aver cantato anche canzoni di rara bruttezza, memorabile per il suo garbo, per lo stile, un protagonista capace di segnalarsi appunto non per il vestito, ma per le espressioni del viso, il glamour pacato delle sottigliezze, il galateo delle non esuberanze.

Trasgressione significa “andare oltre”. “Essere oltre” per me. Ecco perché Morandi è il mio Personal Jesus dell’oltraggio rock. In lande dello scandalo proibite persino all’eroicoaestro Beppe Vessicchio. Se è vero, come è vero, che lo scandalo più sexy è sempre quello suscitato dall’intelligenza.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it