LUNGO E ARTICOLATO DIBATTITO SUGLI STRUMENTI URBANISTICI. APPROVATO UN ORDINE DEL GIORNO

Approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dai consiglieri di maggioranza che impegna il governo regionale e la presidenza della Regione a sollecitare il rilascio del parere sulla VIA/VAS della variante al PRG.

Lunga e articolata discussione sugli strumenti urbanistici della città che ha impegnato il consiglio in due ore di dibattito.

Il consigliere Ivana Castello annuncia al consiglio di avere vinto il ricorso al TAR che ha annullato la delibera relativa al regolamento sui controlli interni delle partecipate approvata a maggioranza in consiglio comunale il 6 febbraio u.s.

Presenti ventuno consiglieri la seduta si apre con un intervento del consigliere Ivana Castello che comunica al consiglio, facendo una premessa e una cronistoria sul regolamento delle partecipate, in ordine all’accesso agli atti deliberato in consiglio nella seduta del 6 febbraio u.s. entro e non oltre i trenta giorni dalla presentazione dell’istanza.

Ricorda di avere presentato un emendamento all’art 13, quarto comma (poi bocciato dall’aula) finché l’accesso avvenisse in tre giorni, riflettendo il regolamento comunale sui procedimenti amministrativi e sull’accesso agli atti. Il parere richiesto alla segretaria generale è stato non favorevole in quanto la proposta contrasta con l’art. 25 della legge 241/90 la quale fisserebbe l’accesso in non meno di trenta giorni.

 La segretaria generale ha l’intenzione di unificare i tempi di accesso in trenta giorni. Ritiene che è esigenza del consigliere avere l’accesso agli atti per dare risposte alle collettività in modo trasparente.

Ha presentato un ricorso al TAR che è stato vinto tanto che il tribunale amministrativo ha annullato la votazione sul regolamento che quindi, nei fatti, non esiste. Il tribunale amministrativo ha acclarato che il termine di trenta giorni fissato in regolamento per l’accesso agli atti da parte dei consiglieri è incompatibile con il concreto esercizio del mandato elettorale, Il comune deve rifondere le spese in giudizio al consigliere Castello, la segretaria generale è stata estromessa dal giudizio per carenza di legittimazione passiva.

Il Tar sostiene nella sentenza che il consigliere non solo ha il diritto di controllare gli atti di sindaco e giunta ma il dovere di farlo perché rientra nelle prerogative del consigliere che non ha alcun obbligo di motivare le proprie richieste d’accesso agli atti; l’accesso ai documenti deve avvenire entro tempi celeri e certi compatibili con il concreto espletamento del mandato. Il tempo di trenta giorni sostenuto dal sindaco e dalla segretaria generale è stato dichiarato troppo lungo.

Il segretario generale rassicura i consiglieri che è stato annullato solo l’articolo 13 comma 4 (termine di rilascio degli atti) cioè l’emendamento presentato dal consigliere Ivana Castello e bocciato e quindi  il regolamento è rimasto in vita. Nella sentenza del Tar si legge che la giurisprudenza nei casi atti semplici prevede un termine minimo di sette giorni, nei casi complessi quello di trenta giorni; nella sentenza vi sono giudizi non veritieri come il diniego del segretario a non rilasciare gli atti entro tre giorni per questioni di riservatezza. Questo è motivo di appello al Cga. Il tribunale amministrativo non giudica pochi tre giorni e molti i trenta giorni.

Il consiglio comunale deve rideterminarsi sul quarto comma dell’art 13 e questo potrebbe mettere le cose in ordine sulla disciplina di accesso dei consiglieri.

Il consigliere Andrea Caruso valuta che sul piano politico ci sia solo di invitare l’amministrazione a riportare in consiglio l’articolo rimodulato che sarà ridiscusso in consiglio e deliberato nel modo più legittimo.

Il Presidente Garaffa introduce l’argomento posto all’ordine del giorno, strumenti urbanistici, e sintetizza l’iter che ha portato il punto all’attenzione del civico consesso.

Relaziona sul punto l’assessore all’urbanistica, Giorgio Belluardo, auspica che la discussione possa toccare tutti gli strumenti urbanistici e non solo la variante al PRG.

L’assessore Belluardo fa una cronistoria dell’adozione del PRG che inizia nell’aprile del 2013.

L’amministrazione Abbate ha trovato adottato il piano ma mancante di alcuni documenti (la Valutazione ambientale strategica, risposte alle osservazioni ad esempio) che sono stati prodotti al fine di spingere l’iter della variante all’assessorato regionale Territorio e Ambiente.

Mancavano tutte le parti delle osservazioni, circa 400, che sono state poste in termini di relazione. Alcune interlocuzioni con il redattore del Piano, ing. Giuseppe Rodriquez, non hanno sortito effetto alcuno perché egli ha notificato all’ente di avere completato l’incarico e quindi a diverse osservazioni non è stata data risposta ma il problema è stato superato con il lavoro degli uffici e del Prof. Giuseppe Trombino.

Un anno fa l’amministrazione ha inviato la variante all’assessorato e ancora oggi non si è avuta risposta alcuna. Si è discusso di rendere efficace dopo 270 giorni la variante sulla scorta dello strumento del silenzio assenso. I consiglieri di maggioranza hanno inviato una mozione d’indirizzo al consiglio con la quale s’impegna il governo regionale ad adottare i provvedimenti legislativi e a superare la fase di stallo.

L’assessore Belluardo poi menziona gli atti in itinere come il PRG del centro storico i cui atti saranno a breve consegnati dal Circes, coordinato dal prof. Giuseppe Trombino, che renderanno operativo il piano; poi la giunta ha affrontato ancora il piano del demanio marittimo che a breve sarà portato in consiglio comunale per la discussione e l’adozione.

Il consigliere Andrea Caruso rileva che grazie ai consiglieri comunali l’argomento è rientrato in consiglio e si chiede se l’amministrazione sta perorando questo piano o ha l’intenzione di farne uno nuovo?

Vuole sapere qual è la linea politica di quest’amministrazione?

Il consigliere Luigi Giarratana sottolinea come l’assessore Giorgio Belluardo abbia detto di avere avuto interlocuzioni con Palermo e che quindi ha sollecitato la pratica  e si è in attesa, siamo al 42° posto nella graduatoria dei pareri da evadere, assieme ad altri comuni.

Il consigliere Giovanni Scucces valuta che un consiglio comunale aperto sarebbe stato una soluzione più congrua sull’argomento per gli apporti e le proposte che se ne potevano produrre.

Il consiglio comunale nasce da un’esigenza che è originata da una dichiarazione alla stampa da parte dell’assessore sulla scorta di una delibera approvata dalla giunta che aveva affidato incarico all’ufficio urbanistico per redigere un nuovo piano regolatore. La delibera aveva solo come oggetto la formazione di un gruppo piano e non quello di approntare un nuovo piano regolatore. Durante la campagna elettorale ha avuto modo di ascoltare nei comizi, da parte della futura amministrazione, che il piano approvato dal commissario ad acta non andava bene e quindi andava annullato e rifatto.

Secondo le interrogazioni fatte ha desunto che la risposta alle osservazioni poteva rendere attuale il piano e invece oggi si afferma di farne un altro ed è come se si fossero perduti due anni di tempo.

Valuta che il silenzio assenso scatta quando l’iter amministrativo sia completo. Pone il problema che se sulla Vas non c’è stato parere entro i sessanta giorni si rischia di un parere di diniego.

Se l’assessore ha notizia di questo è bene che c’è lo dica. Riguardo ad altri documenti urbanistici ha ascoltato che a breve saranno atti conclusi.

Sarebbe necessario dare scadenze precise. Sul piano spiagge sul sito dell’ente c’è una cartografia carente.

Il consigliere Carmelo Cerruto rileva che il PD, sin dall’insediamento dell’amministrazione, è stato il gruppo che è intervenuto da subito per sollecitare a un iter più spedito sulla variante del PRG e capire la reale volontà dell’amministrazione in ordine a questo argomento peraltro sottolineato in un’interrogazione.

Rileva una nota stampa con la quale l’assessore valutava obsoleta la variante e si è dato da fare per costituire un ufficio di piano e redigere un nuovo piano.

Sulla scorta di questo è stata presentata un’interrogazione e stima che sulla Vas vale il principio del silenzio assenso, c’è su questo un autorevole parere legale, che tiene conto di una valutazione strategica ambientale. Si attende una riposta dell’amministrazione su questo. Intanto l’assessore sempre sulla stampa ritiene che l’amministrazione ha fatto sino in fondo il proprio dovere sostenendo che tutto dipende dalla Regione siciliana.

Non si dichiara convinto di questa cosa nel senso che si aspettava una riposta più precisa dall’assessore in ordine ad un sollecito operato per dimezzare i tempi per avere un parere sulla Vas.

Adesso dopo le sollecitazioni del consiglio e di singoli consiglieri si presenta un ordine del giorno per impegnare il governo a dare sollecitudine alla pratica. Non basta questo per risolvere il problema: bisogna impegnarsi di più per rendere operativa la variante al PRG in una data certa. Sul piano regolatore del centro storico non bastano gli annunci mentre si aprono come funghi spazi commerciali in aree esterne dovunque senza alcuna regolamentazione.

Il consigliere Tato Cavallino giudica che l’amministrazione sulla variante ha idee confuse.

 Non condivise l’adozione della variante da parte del Commissario ad acta: un vero e proprio blitz.

Valuta che i dirigenti dell’assessorato sono un ostacolo allo sviluppo delle comunità. In questi due anni l’amministrazione non ha fatto vedere niente: solo adesso si è rimessa in moto la macchina.

Contesta che l’ordine del giorno poteva essere presentata da tutto il consiglio e non solo dalla maggioranza.

Sarebbe stato utile che sul centro storico coinvolgere la comunità su un argomento così importante.

Sul piano spiagge sarebbe necessario avere maggiori informazioni perché ci sono in giro notizie allarmistiche e quindi è utile avere una maggiore confronto.

Il consigliere Piero Armenia condivide buona parte del suo intervento. Valuta, però, che l’attacco all’assessore è fuori luogo perché i termini previsti dalle leggi regionali in materia sono stati rispettati.

Non si sente di condividere il diniego sulla variante perché i termini non sono trascorsi.

Rivendica il lavoro svolto dai consiglieri di maggioranza che partecipano attivamente al confronto sui documenti urbanistici. Sarebbe utile che tutto il consiglio spronasse il governo regionale ad accelerare i tempi d’intervento per vedere la pratica VAS.

Il consigliere Vito D’Antona rileva che su quest’argomento c’è molta confusione; apprende che la posizione dell’amministrazione non coincide con quelli che hanno firmato l’ordine del giorno. Due questioni emergono, quella finanziaria e quell’urbanistica: sono ancora aperte e irrisolte e si denota che non c’è una strategia e s’insegue solo il consenso.

Dal punto di vista urbanistico, Modica non è una città normale perché non esiste una programmazione quindi un ordinato sviluppo della città che vuol dire vivibilità. Ciò è il frutto di diecine di anni di disamministrazione.

L’assessore all’urbanistica ha dimostrato che non c’è una testa politica nell’assessorato.

Ci si sarebbe aspettata da parte dell’assessore una serie di risposte sull’attività degli ultimi tre mesi con riferimento alla variante. Le cose sono due: o si va avanti per questa variante o si pensa a una variante nuova. La città non merita di essere trattata in questo modo. L’unica cosa certa è che l’ordine del giorno presentato dai consiglieri di maggioranza smentisce l’assessore e sulla quale D’Antona si dichiara d’accordo. La città non aspetta le dichiarazioni dell’assessore ma bensì un consiglio comunale aperto come avrebbe voluto la minoranza.

La verità e che si sarebbe dovuto fare molto di più. Il fatto che stasera si discute di variante è grazie alle sollecitazioni dei consiglieri di minoranza. Le questioni urbanistiche sono competenza del consiglio comunale, l’amministrazione può fare solo proposte. Sul piano spiagge, sul PRG del centro storico il consiglio non ne sa nulla.

Il consigliere Lorenzo Giannone rileva che il silenzio assenso non può scattare in presenza di Vas inevasa,la mozione può essere votata anche dagli altri consiglieri e invita i membri dell’opposizione ad andare a Palermo e verificare lo stato delle cose.

Il consigliere Giorgio Falco rivendica che la seduta del consiglio comunale sull’argomento è volontà comune, di maggioranza e opposizione, perché uguale è il fine che è quello di accelerare l’iter per superare lo stallo in atto.

Il consigliere Carmelo Cerruto chiede che possa venire a conoscenza di un documento redatto dall’avvocatura in ordine al silenzio assenso (al presidente Garaffa è stato consegnato pochi minuti fa); chiede una conferenza dei capigruppo per un contradditorio tra l’avvocato del comune e il legale che si è espresso sulla possibilità del silenzio assenso. Annuncia il voto favorevole alla mozione d’indirizzo presentato dalla maggioranza ma sottolinea che non bisogna fermarsi qui.

La PO all’urbanistica, arch. Salvatore Monaco, ribadisce che la sua posizione è lontana dal dibattito politico in corso. La variante del Prg è stata scippata alla città e tutto si è dovuto discutere sul piano amministrativo e tecnico impedendo di entrare nel merito compiuto della discussione. Si dichiara testimone di procedure che sono state compiute. La Vas è strumento propedeutico alla variante al PRG.

Il commissario ad acta ha operato su una cartografia che risale al 1999 e quel piano approvato fu bocciato dal Coreco in quanto si registrarono casi di incompatibilità di consiglieri.

Il lavoro fatto da quest’amministrazione è stato di completamento degli atti di supporto alla variante in uno alla consulenza del prof. Giuseppe Trombino.

Si dice convinto che non scatta il silenzio assenso nel caso del comune di Modica ovvero che questa soluzione non si concretizza in assenza di parere ambientale. Si attende che la Regione evada gli atti e quindi si esprima sul da farsi.

L’avvocato del Comune, Miriam Dell’Ali, illustrando il parere dato fa una premessa sull’adozione degli strumenti urbanistici che può essere espressa o tacita.

Nel secondo caso si fa appello a quanto prodotto dal Tar Palermo, dal Cga e dalla circolare assessoriale.

Il silenzio assenso non può scattare se non c’è la valutazione sulla VIA/VAS perché trattasi di materia ambientale così come cita la legge, la 241 del 90 art. 20. Il consiglio di Stato peraltro conferma quest’orientamento.

Il consigliere Andrea Rizza chiede alla PO dell’urbanistica di una circolare della Regione nella quale si esprime la necessità di approvare prima la VAS e poi le varianti al Prg; nel caso in cui questo non avvenga la Regione deve restituire la variante ai comuni per riadattarla. Non si capisce dunque il comportamento della Regione.

La PO rileva che si rischia il silenzio dissenso com’è successo con il Comune di Catania. Sinora non è accaduto e si spera che non accada.

Il sindaco nella replica osserva come lo sviluppo urbanistico e commerciale registra trenta anni di ritardi; l’amministrazione ha fatto una scelta precisa: un ufficio interno che si occupasse solo di programmazione urbanistica a cominciare dall’aggiornamento cartografico per seguire lo sviluppo della città e utile per attivare una nuova programmazione del territorio. Il Prg è prerogativa del consiglio comunale ma è stato un commissario ad acta ad adottarlo. L’amministrazione ha compiti precisi che sono quelli di fare proposte e quindi porre in essere anche l’ipotesi di un nuovo piano. L’amministrazione sin dal primo giorno ha lavorato per completare gli atti del piano, l’8 luglio del 2014 è stato inviato tutto alla Regione, perché si creassero poi le premesse perché un nuovo documento urbanistico potesse essere discusso in consiglio comunale. Domani tutti i sindaci della provincia di Ragusa e quello di Licodia Eubea saranno presenti a Palermo per essere ascoltati dal presidente della Regione sulle questioni prioritarie della provincia. Nell’ordine: rifiuti, VIA/VAS, e riordino della rete ospedaliera. Al di là dell’appuntamento ha dato mandato all’avvocatura di diffidare la Regione siciliana per metterla in mora sui ritardi che si registrano nel’evasione degli atti di competenza.

La Regione nega tutto ciò che riguarda la pianificazione del territorio. I parlamentari di riferimento non se ne occupano e sarebbe meglio, allora, che non ci fossero.

Rivendica di avere fatto ogni sforzo per mettere ordine sull’urbanistica della città e non c’è in questo senso alcun tentennamento. Sugli altri strumenti urbanistici si sta lavorando e presto saranno inviati al consiglio per la discussione.

Il consigliere Giovanni Scucces rileva che è stata detta la verità quando si sostiene che l’amministrazione vuole un nuovo PRG.

Prende atto delle dichiarazioni della PO sull’iter amministrativo espresso con chiarezza. Sull’ordine del giorno intende specificare la posizione particolare del comune di Modica come rafforzativo del documento.

L’assessore all’urbanistica Giorgio Belluardo trova il modo di ringraziare l’avvocato del comune e la Po dell’urbanistica e i consiglieri di opposizione che pur da posizione critica hanno dato il loro contributo.

Ritiene di avere operato nell’ambito delle proprie competenze nell’interesse della città tanto che sono stati promossi incontri con le categorie, come quelle dei geologi, per dare un apporto alla conoscenza in materia urbanistica e del patrimonio immobiliare.

L’ordine del giorno è emendato come annunciato ed è votata all’unanimità (si allega al comunicato).

La seduta è sciolta.

 

 

 

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