L’ultimo gol di Andrea: il saluto commovente della squadra con la bara sul campo di Mondello. VIDEO

C’è un’immagine, tra tutte, che resterà impressa nel cuore di chi ha seguito con dolore e partecipazione i funerali di Andrea Miceli, uno dei tre giovani uccisi nella sparatoria a Monreale. È quella della sua squadra, il Real Pioppo, che ha voluto rendergli omaggio con un gesto simbolico e straziante: l’ultimo gol. Sul campo di Mondello, dove tante volte Andrea aveva indossato con orgoglio la maglia numero 10, la sua bara bianca è stata posizionata davanti alla porta. Poi, con una serie di passaggi, i compagni hanno fatto rimbalzare la palla sulla bara, che è entrata in rete. Un silenzio carico di emozione, seguito da un abbraccio collettivo attorno a quel legno bianco che custodiva per sempre il loro amico.

Il video, pubblicato sui social, è diventato in poche ore virale, condiviso da centinaia di migliaia di persone, colpite da un gesto che ha trasformato il dolore in amore, lo sport in memoria, l’addio in promessa.

Andrea, insieme a Massimo Pirozzo e Salvo Turdo, è stato ricordato ieri durante i funerali celebrati nel Duomo di Monreale. Tre bare bianche, un’unica città inginocchiata. Piazza Guglielmo II era gremita di gente, con un maxischermo all’esterno per chi non è riuscito a entrare. Lacrime e applausi hanno accompagnato l’ingresso e l’uscita dei feretri, seguiti da un volo di palloncini bianchi, simbolo di una purezza spezzata troppo presto.

Il sindaco Alberto Arcidiacono ha definito i tre ragazzi “esempi di coraggio”, affermando: «La nostra città è in ginocchio non per paura, ma per commemorare questi splendidi ragazzi e il coraggio che hanno avuto. Massimo, Andrea e Salvo non sono stati ammazzati, ma si sono sacrificati. È a loro che dobbiamo ispirarci per tornare a camminare e respirare libertà».

Parole profonde, riprese anche nell’omelia dall’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi, che ha invitato i presenti, soprattutto i giovani, a riflettere: «Le morti di Andrea, Salvatore e Massimo ci interrogano. Perché tanta ingiustizia? Perché tanta violenza? Ma noi cristiani non ci accontentiamo della giustizia umana. Chiediamo la giustizia di Dio, che significa salvezza e vita per tutti».

Un monito alla responsabilità, alla fede, alla costruzione di un’alternativa concreta al degrado, alla solitudine, alla violenza. “Mostriamo al mondo la vita buona del Vangelo”, ha detto l’arcivescovo, prima di concludere con un appello commosso alle tre vittime: «Andrea, Salvatore, Massimo: ora che vedete Dio faccia a faccia, pregate per noi. Per le vostre famiglie e per la vostra Monreale, finché non ci incontreremo di nuovo nel paradiso che da oggi è la vostra casa».

E lì, su quel campo di Mondello, tra l’erba e la porta che tante volte aveva accolto i suoi tiri, Andrea ha segnato davvero il suo ultimo gol. Non per vincere una partita, ma per restare per sempre nei cuori di chi lo ha amato.

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