Luci e ombre del reddito di cittadinanza: quando si è onesti e a 55 anni troppo vecchi per lavorare

Si fa un gran parlare del reddito di cittadinanza: la maggior parte della gente è convinta che percepire il reddito di cittadinanza significhi sostanzialmente essere dei parassiti che non hanno nessuna voglia di lavorare.

Sarebbe questo il motivo per cui tante aziende, soprattutto ristoranti e bar non trovano persone per lavorare. In realtà la questione, come sempre, è molto più complessa.

Innanzitutto, si tratta di una misura di welfare e come tutte le misure di welfare prevede che vi sia una certa fiducia fra Stato e cittadino. Non esiste solo il reddito di cittadinanza, esistono ad esempio le disoccupazioni, tanto per citare un’altra misura famosa. Anche in quel caso, così come esistono i furbetti del reddito, e ci sono, ci sono stati tantissimi casi di “furbetti” della disoccupazione scoperti negli anni. Eppure, non si gridava così allo scandalo.

La verità è che ci sono furbetti in ogni cosa che si fa e le etichette servono a poco. Ci sono persone che percepiscono il reddito perchè non hanno altre soluzioni, altri che percepiscono poche centinaia di euro giusto per tirare avanti il carretto, altri che l’hanno perso per mere questioni burocratiche. Per questo vi raccontiamo la storia di una nostra concittadina che ci ha voluto fare conoscere luci e ombre del reddito di cittadinanza, di chi lo percepisce e di come chi abbia voglia di lavorare e non riesce a collocarsi per via dell’età.

“Ho 55 anni, ho sempre lavorato per crescere mio figlio da sola, ho fatto tanti lavori: pulizie, badante, ristorant,i in campagna. Ma ora non vado più bene per la mia età.

Faccio lavori saltuari per pagare l’affitto. Percepivo il reddito di cittadinanza: 270 euro. Ci pagavo l’affitto, ma visto che mio figlio lavora con uno stipendio di 700 euro al mese, per lo stato stiamo bene. A settembre 2021 vado a lavorare da una signora solo sabato e domenica in prova per 15 giorni ma dopo la prova non mi sono trovata bene e mi sono licenziata.

Mi hanno sospeso il reddito perché non dovevo licenziarmi. Ci sono famiglie che in casa percepiscono anche tre redditi di cittadinanza perché risultano abitanti in altre case e lavorano in nero.

Io sono una cittadina onesta perché ho sempre dichiarato tutto, potevo far cambiare residenza a mio figlio così percepivo di più ma non l’ho mai fatto, conosco persone conviventi ma con residenza diversa e lavorano in nero e percepiscono il rdc. Allora dico, bisogna essere disonesti in Italia per mangiare? Tutti i mesi mi reco al centro per l’impiego ma niente, solo lavori per 2 mesi e poi? Voglio solo lavorare non chiedo tanto. Grazie”.

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