Luce e gas, l’Asp paga 6 milioni in un anno e corre ai ripari

Sei milioni di euro in un anno per elettricità e gas. È l’attuale spesa dell’Asp di Ragusa per illuminare e riscaldare le sessanta sedi presenti sul territorio. Tuttavia il futuro è tutto da decifrare, fra oscillazioni di prezzi alla fonte, convenzioni in scadenza e un piano di riqualificazione degli impianti.
Ridurre i consumi energetici di un presidio sanitario è una missione quasi impossibile. Si possono spegnere le lampade di un locale, ma non certamente le macchine sempre pronte a stabilire diagnosi tempestive, contribuendo così a salvare tante vite.


Di questi tempi, gli importi delle bollette di luce e gas stanno diventando un incubo per tante famiglie, ma anche nelle aziende pubbliche si fanno i conti e si cercano soluzioni. Quanto paga, allora, l’Azienda sanitaria provinciale? Ragusaggi.it lo ha chiesto all’Uoc Servizio tecnico, diretta dal dottore Pasquale Amendolagine.


“I tre Presidi Ospedalieri di Ragusa, Modica e Vittoria costituiscono i principali siti con un fabbisogno energetico pari a circa i due terzi del fabbisogno energetico totale dell’azienda – risponde Amendolagine -. Allo stato attuale, grazie alle convenzioni Consip dedicate alla Pubblica Amministrazione, l’Azienda ha beneficiato di contratti per l’erogazione di energia elettrica a tariffa fissa che, stipulati a inizio 2021, termineranno nel prossimo mese di novembre e annualmente corrispondono a una spesa di circa 3,5 milioni di euro. Per il futuro il prezzo dell’energia elettrica sarà agganciato al Prezzo Unico Nazionale, che è soggetto a variazioni non prevedibili.”


Le prime, inevitabili ripercussioni si registrano nel riscaldamento: “Per i combustibili fossili l’evoluzione al rialzo dei prezzi ha già portato al raddoppio della spesa per gas e gasolio da riscaldamento che, per l’anno 2022, si attesterà a circa 2,5 milioni di euro totali”, continua il dirigente.
L’Asp deve ridurre in qualche modo i consumi. “Dal 2021, l’Azienda ha in essere un Contratto Servizio Energia (come definito dal DPR 412/1993) con l’obiettivo di efficientare e riqualificare gli impianti tramite interventi di manutenzione straordinaria e riqualificazione energetica. Nell’ambito di tale contratto sono in fase di realizzazione due sistemi di tri-generazione, presso gli ospedali di Ragusa e Modica, per la produzione efficiente di energia elettrica, termica e frigorifera a partire dalla combustione di gas naturale”, precisa Amendolagine, il quale elenca altri lavori di riqualificazione energetica già avviati, in cantiere e in fase di studio: “Nel corso dell’anno è stato avviato il processo di sostituzione delle vecchie pompe di calore centralizzate, con altre dalle caratteristiche prestazionali superiori, in particolare presso l’Ompa (servizi di Anatomia Patologica, Sala operatoria, Oculistica, Oncologia), l’ospedale “Busacca” Scicli (Psichiatria), l’ospedale “Maggiore” di Modica (Power Center) e il Poliambulatorio di Vittoria in Via Cascino/Via Bixio. È in fase di predisposizione un documento di sintesi della guida operativa Enea, da destinare ai dipendenti per informarli sui corretti comportamenti da tenere a favore del risparmio energetico.

È allo studio un intervento di relamping dell’illuminazione artificiale che comporta la sostituzione dei tradizionali tubi neon fluorescenti con lampade Led, nel rispetto delle specifiche esigenze illuminotecniche degli ambienti ospedalieri e della certificazione degli apparecchi. È altresì in fase di studio la realizzazione di un impianto fotovoltaico su pensiline di copertura e ombreggiamento dei posti auto del parcheggio del P.O. “Giovanni Paolo II” di Ragusa, con un risparmio stimato di circa 1,5 milioni di kWh annui a fronte di un consumo di circa 7 milioni di kWh annui dell’intero presidio ospedaliero.”
Accanto ai grandi, anche i piccoli gesti contano, perché l’Asp ha circa quattromila dipendenti. “Confidiamo nella partecipazione attiva e nell’adozione di comportamenti consapevoli e responsabili da parte di tutti gli operatori, come per esempio spegnere le luci, gli apparecchi elettrici ed elettronici, i climatizzatori individuali, quando non necessari – conclude Amendolagine -. Si tratta di piccoli gesti quotidiani immediatamente attuabili che non richiedono investimenti o interventi significativi, ma essenziali per ottenere un risparmio energetico in tutti i luoghi di lavoro.”

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