L’ORDINANZA DEL SINDACO PER TUTELARE I SOGGETTI AFFETTI DA FAVISMO

Il sindaco Giuseppe Alfano, nella sua qualità di autorità sanitaria locale, ha emesso un’ordinanza (n.97 del 30 giugno 2010) che vieta la coltivazione di fave nel territorio comunale.

Nel medesimo provvedimento, inoltre, nel caso di somministrazione e vendita di fave sfuse, si rende obbligatorio l’apposizione di un cartello con avviso ai cittadini. Nel caso di vendita di fave fresche preincartate, è fatta facoltà di apposizione di detto cartello. Per i ristoranti e simili, tale cartello deve essere posto bene in vista agli ingressi per il pubblico, per le attività commerciali ubicate in aree pubbliche e private deve essere posizionato bene in vista sul punto di vendita.

L’inosservanza dell’ordinanza comporterà la denuncia all’A.g. prevista dall’art. 650 C.p. e lo smantellamento coattivo di eventuale coltivazione di fave a spese delle parti interessate.

Il provvedimento si è reso necessario – spiega il sindaco Alfano – dopo la richiesta presentata dai genitori di un minore affetto da carenza congenita dell’enzima glucosio -6 – fosfato deidrogenasi che determina la malattia chiamata comunemente favismo. I soggetti affetti da tale patologia, infatti,  vanno incontro a gravi crisi se ingeriscono fave o anche alla sola percezione dell’odore delle medesime o all’inalazione del loro polline durante il periodo dell’inflorescenza. L’intervento preventivo più efficace consiste nell’assenza di piantagioni di fave e di punti vendita di questo legume in prossimità sia delle abitazioni sia degli altri ambiti frequentati dai soggetti affetti da favismo”.

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