“Sono lazzi, improperi, atti di accusa contro una società che ha, tra le sue tante colpe, quella di starsene oziosa, schiava della copula e del circo, del tutto inconsapevole della propria ombra”.
Così leggiamo nel catalogo della mostra ‘Momeide’, inaugurata lo scorso 7 maggio e visitabile sino al prossimo 30 giungo, a Palazzo Zacco, dedicata alle opere dell’artista Momò Calascibetta.
“Amato da personaggi quali Sciascia, Bufalino e Consolo, Momò – spiega Filippo Spadola consigliere comunale del Movimento 5 Stelle – non può lasciare indifferenti con il suo tratto inconfondibile, con i suoi colori cangianti e con quei corpi pieni di tracotanza. La sua è una critica feroce alla società contemporanea, all’inconcludenza del malcostume dilagante e a questi nuovi vitelloni, sempre protagonisti, loro malgrado, della sua arte, che non lascia spazio ad interpretazioni: sono colpevoli perché oziosi, privi di qualsiasi volontà, passivi spettatori di quel circo di cui essi stessi sono gli attori inconsapevoli, un circo privo di tensione morale, di valori umani. Parla della guerra e delle sue devastazioni”.
“La sua opera – continua Spadola – però non è tetra e priva di speranza, anzi Momò custodisce nel cuore il ricordo di un’infanzia felice e riparata, di una giovinezza la cui la meta era partire; un ricordo cristallizzato nelle sue case caffelatte. L’infanzia per Momò oltre a fare da contraltare ad una società bieca e genuflessa agli impersonali giochi della finanza e dei potenti, che tutto guidano e fagocitano, è l’unica tensione possibile per risvegliare quei nuovi vitelloni dal loro torpore”.
“La mostra a Palazzo Zacco – conclude Filippo Spadola – è un’occasione imperdibile per i ragusani e per tutti i turisti che si troveranno a Ragusa in questi due mesi. Un artista di fama internazionale che riesce, con estrema semplicità, una dote rara ed in possesso solo dei grandi, a creare un perfetto connubio tra impegno civile e mestiere”.