L’Oms avverte: “Potrebbero arrivare varianti del coronavirus ancora più pericolose”

Potrebbero arrivare varianti del Coronavirus ancora più pericolose. A dirlo è l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che mette in guardia e avverte che la pandemia da Covid-19 non è assolutamente alle spalle: c’è infatti il rischio che si presentino nuove varianti ancora più pericolose.

Un’allerta che accresce le preoccupazioni, mentre risalgono i contagi in tutta Europa ed in Italia la Fondazione Gimbe evidenzia come ancora oltre 2 milioni di over-60 non siano vaccinati e dunque risultino a rischio. Al contempo, l’Agenzia europea dei medicinali (Ema) conferma l’efficacia dei vaccini disponibili anche contro le varianti e presto un secondo immunizzante potrebbe essere disponibile per i ragazzi over-12.

Il nuovo allarme arriva dal consueto briefing da Ginevra sulla situazione pandemica: il comitato di emergenza dell’Oms ha avvertito che nuove varianti del virus SarsCoV2 potrebbero diffondersi in tutto il mondo rendendo ancora più difficile fermare l’epidemia.

Intanto una pubblicazione sulla rivista New England Journal of Medicine dei dati confermano l’efficacia del vaccino monodose J&J contro la Delta e la durata della risposta immunitaria per almeno 8 mesi. A fronte di vaccini efficaci, è dunque estremamente importante immunizzare il maggior numero possibile di persone in Europa. L’Agenzia Ue sta inoltre valutando la richiesta di estendere l’uso del vaccino Spikevax di Moderna ai giovani tra i 12 e i 17 anni – vaccinabili al momento solo con l’immunizzante Pfizer – ed una decisione è attesa alla fine della prossima settimana.

Quanto ad una eventuale terza dose, “è ora troppo presto per confermare se e quando sarà necessaria una dose di richiamo, perché non ci sono ancora sufficienti dati dalle campagne vaccinali e dagli studi in corso per capire quanto durerà la protezione del vaccino”, ha chiarito il responsabile Ema della strategia sui vaccini Marco Cavaleri. Intanto, procede la campagna vaccinale in Italia. Ma con un ‘tallone d’Achille’ che è rappresentato, rileva la Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio settimanale, dagli oltre 4,7 milioni di over-60 a rischio di malattia grave non coperti dalla doppia dose di vaccino.

Di questi, 2,2 milioni (12,4%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino con rilevanti differenze regionali (dal 21,8% della Sicilia al 7,2% della Puglia), mentre 2,55 milioni (14,2%) devono completare il ciclo dopo la prima dose. Ma “per determinare il controllo dell’epidemia dovremmo probabilmente superare l’80% di copertura vaccinale”, ha ricordato Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute. Già all’inizio di luglio l’Oms aveva cominciato a mettere in allerta la popolazione ed il mondo scientifico osservando la crescente diffusione della variante Delta.

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