LOMBARDO MESSO ALLE CORDE DAI RAPPRESENTANTI DEL TERRITORIO RAGUSANO

28 Nov 2010 17:51

C’è stata unanimità quasi assoluta tra tutti i rappresentanti istituzionali del territorio Ibleo alla provincia regionale dove Franco Antoci li aveva convocati per presentare al Governatore Lombardo le richieste più urgenti e non “trattabili” della provincia di Ragusa e cioè l’autostrada per Catania, l’aeroporto di Comiso ed il piano paesistico. Tranne qualche piccola differenziazione tutti hanno concordato che a Lombardo le tre richieste dovevano essere fatte in maniera definitiva determinante ed  intransigente pena le “barricate” (così è stato detto)  del popolo Ibleo stufo ormai di vedere disattese le soluzioni ai problemi della provincia. Una determinazione  così precisa (ma soprattutto una unanimità totale non l’avevamo mai vista prima) e quando Lombardo è entrato nell’auditorium della Camcom dopo aver subito la contestazione di molti giovani muniti di striscioni e la distribuzione di centinaia di volantini di cui daremo conto domani abbiamo capito che il Governatore ha avuto la netta sensazione che a Ragusa si stava facendo sul serio ed ai giornalisti che l’assediavano ha detto che lui è con la provincia di Ragusa e che non si deve dar retta ai denigratori ed agli avversari politici che strumentalizzano ogni cosa del Governatore della Sicilia. Figurarsi se non garantiva che voler fare tutto il possibile e quanto è in suo potere e se alle richieste dal Presidente Franco Antoci delegato dieci minuti prima “a fare la voce grossa” avesse potuto dire di no. Ma noi che siamo vecchi cronisti incalliti abbiamo segnato le richieste fatte dal territorio e le abbiamo diligentemente appuntate, nero su bianco, sul nostro taccuino promettendo a Lombardo che ogni giorno scriveremo dei passi avanti o di quelli indietro che la Regione farà sui tre argomenti principe della giornata lunga e faticosa. E lo faremo a cominciare da domani. Ad esempio con l’autostrada o con l’aeroporto dove da giorno 16 ci sarà un altro incatenamento, Tremonti permettendo.   (Franco  Portelli)