L’olio extravergine ragusano costerà di più a causa del cambiamento climatico

Condire con olio le nostre insalate e verdure costerà. Se saremo fortunati, i prezzi di extravergine di oliva manterranno le quotazioni dello scorso anno, ma è probabile un rialzo del prezzo di circa il 10%. Mentre nel ragusano sta per cominciare la molitura delle olive, i produttori fanno i conti con le oscillazioni climatiche che, anche quest’anno, hanno determinato un calo dei quantitativi. Il grande caldo di luglio, sebbene abbia tenuto lontano la temibile mosca dell’olivo (causa della maggiore acidità dei frutti), sta per determinare il segno meno sulla produzione 2023. “Ma la qualità resterà alta”, spiega a ragusaoggi.it Giuseppe Arezzo, presidente della Dop Monti Iblei. “Piogge sparse hanno favorito alcune zone geografiche come Frigintini, San Giacomo e del siracusano dove non si prevedono perdite rispetto al passato – continua Arezzo –, mentre soffrono i territori di Chiaramonte e di alcune zone limitrofe.”

I dati Istat sulla produzione 2022

In provincia di Ragusa, i dati Istat riferiti allo scorso anno parlano di 2.650 tonnellate di olio extravergine di oliva prodotte, a fronte di una raccolta di 14.000 tonnellate di olive. Palermo è prima provincia nell’Isola, con 9.800 tonnellate di olio evo e 56.500 tonnellate di olive raccolte. Ora sono attese cifre inferiori.

Più di 170 euro per un cafiso

Per i consumatori attesi prezzi oscillanti fra i 10 e i 12 euro al litro per un extravergine acquistato presso i produttori. Significa che per un cafiso (17 litri in Sicilia orientale), classica misura di capacità dell’olio in Sicilia, occorreranno non meno di centosettanta euro. Sempre più spesso l’olio extravergine di oliva è estratto a freddo, ovvero mantenendo un livello di temperatura inferiore a 27 gradi.

Dop Monti Iblei anche 14 euro al litro

“Per la Dop serviranno dai 13 ai 14 euro al litro, dovuti ai maggiori costi di produzione – precisa Arezzo -. Stiamo parlando di un prodotto unico, sempre più richiesto nelle tavole delle famiglie e nella ristorazione che conta.” Ricordiamo che la zona di produzione dell’olio extravergine di oliva Monti Iblei Dop interessa alcuni comuni delle province di Siracusa, Ragusa e Catania. E’ ottenuto dalle olive delle varietà Tonda Iblea, Moresca, Nocellara Etnea, Verdese, Biancolilla e Zaituna, presenti da sole o congiuntamente in misura non inferiore all’80%. Il restante 20% può essere composto da altre varietà. La denominazione è accompagnata da una delle menzioni geografiche: Monte Lauro, Val d’Anapo, Val Tellaro, Frigintini, Gulfi, Valle dell’Irminio, Calatino, Trigona-Pancali.

Ovunque così

Poco olio extravergine di oliva e prezzi alle stelle, un binomio da tempo registrato nel resto della Penisola, in Spagna e in Grecia, gli altri due Paesi europei grandi produttori di evo insieme all’Italia. Già a fine agosto al mercato di Bari l’olio extravergine di oliva è arrivato a costare 9,30 euro al litro, a Milano ha raggiunto i 9,40 euro al litro.

Tre annate scarse consecutive

In Italia la campagna olearia a cavallo del 2022 è stata scarsa. Sono state prodotte 208mila tonnellate di olio, il 37 % in meno rispetto a quella precedente, già deludente. La terza pessima annata consecutiva è un grosso problema per il mercato: quando la raccolta va male, il prezzo viene tenuto sotto controllo grazie alle giacenze. Con tre annate storte le scorte si riducono, in alcuni casi si esauriscono, e i prezzi aumentano. Attendiamo, dunque, rincari anche sulle etichette sugli scaffali dei supermercati. Ma attenzione: molti degli oli tanto pubblicizzati presentano la dicitura “prodotto in Europa”. Si tratta di miscele provenienti da diversi Paesi, niente a che vedere con la qualità dell’ “oro verde” degli Iblei.

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