LO SCANDALO DEI FALSI INVALIDI NEL RAGUSANO

Roma 13 Febbraio 2014 – “Ancora uno scandalo dove dietro potrebbe esserci la longa mano di certa politica grazie alla quale una fitta e segreta rete di connivenze, avrebbe truffato lo Stato per milioni di euro e scavalcato migliaia di cittadini perbene. Il Governo intervenga con fermezza”. La deputata ragusana del Movimento 5 Stelle Marialucia Lorefice prende una posizione netta circa lo scandalo sui falsi invalidi portato alla luce dalla Guardia di Finanza di Ragusa, inviando una interrogazione al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell’interno, al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. La vicenda, sollevata da diversi organi di stampa oggetto di una maxi inchiesta delle fiamme gialle di Ragusa, ha portato alla firma, dall’inizio del 2014, di più di centoventi avvisi di garanzia tra i quali diversi uomini politici. “Alla luce di una prima ricostruzione, parrebbe – dichiara la parlamentare ragusana Lorefice – che la politica abbia avuto un ruolo tutt’altro che marginale, qualora i fatti in oggetto venissero accertati dagli inquirenti. Se così fosse, ci troveremmo a raccontare ai nostri figli ancora una bruttissima pagina della storia della Sicilia. Aldilà delle responsabilità oggettive, il mio pensiero va ovviamente alle migliaia di cittadini che ogni giorno sono costrette a rivolgersi agli organi competenti per vedere rispettati i loro diritti, quali ad esempio quello di una pensione di invalidità e, che si vedono invece sbattere la porta in faccia perché al loro posto c’è chi aveva i cosiddetti santi in paradiso. Una situazione insopportabile a mio avviso, per questo mi sono fatta capofila di altri colleghi parlamentari M5S, ben otto, per avere chiarimenti dal Governo Renzi.  Ci auguriamo che tutto questo non corrisponda a realtà e che qualora gli accadimenti fossero accertati, ci troveremmo di fronte a fatti davvero gravi, trattandosi di una chiara commistione tra interessi personali, politica, scopi elettorali e truffa, in cui – conclude la deputata – a pagarne le conseguenze sarebbero come sempre le persone perbene”.

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