L’ITALIA DEL 12 DICEMBRE

Il 12 dicembre 1969, nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana a Milano, esplose una bomba, per opera di un gruppo fascista di Ordine Nuovo, che provocò la morte di diciassette persone ed il ferimento di altre ottantotto.

Da ricordare anche l’anarchico Giuseppe Pinelli, la diciottesima vittima della strage, precipitata dal quarto piano della questura milanese, in circostanze misteriose, dopo tre giorni di interrogatori a seguito di accertamenti su possibili coinvolgimenti alla stessa strage.

Sono passati ben quarantuno anni da quella tragica giornata, nella quale, con una azione terroristica coperta da apparati dello Stato si volle andare a colpire il cuore di quella società in fermento, al limite della “ribellione”, società con una lucida visione del proprio futuro e dei propri diritti.

Una strage, per la quale non è ancora stata resa piena giustizia alle vittime innocenti e a tutti i loro famigliari.

Ecco perchè un doveroso ricordo è d’obbligo, verso tutte quelle persone che il 12 dicembre del 1969 persero la vita, per mano di una strategia destinata ad arginare quel processo di crescita democratica in atto proprio in quel periodo.

Ed è bene ricordare che un Paese senza una memoria storica condivisa, non riuscirà mai a costruire un futuro positivo.

Oggi, più di ieri, è necessario consegnare al popolo italiano la verità su tutte quelle stragi che hanno insanguinato i ricordi di milioni di italiani, al fine di condividere una comune memoria della nostra storia. (Andrea Sironi)

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