L’INCOLUMITÀ DELLE PERSONE PRIMA DI TUTTO

Di recente, recandomi a Scoglitti, non ho potuto fare a meno di osservare, in maniera critica, la rotatoria in costruzione. Questo perché la mia vita è stata stravolta proprio a causa di un bruttissimo incidente stradale, la cui responsabilità è da attribuire all’incuria dei progettisti, i quali non hanno tenuto conto delle normative vigenti in materia di sicurezza stradale.

Ora, nella rotatoria in costruzione – seppur di gran lunga migliore di quella per me fatidica -, con l’opportuna consulenza di un paio d’amici ingegneri, sono state rilevate alcune inadempienze che potrebbero rivelarsi esiziali per automobilisti e bikers, se non addirittura letali.           

Per palesare maggiormente la situazione ecco alcune immagini. La prima (da randello verso vittoria 1) mostra come lo spartitraffico abbia lo spigolo, che è la parte più esposta all’arrivo dei veicoli, rialzato di parecchio rispetto al normale, rappresentando così un potenziale pericolo. La seconda (particolare della rotatoria da vittoria verso scoglitti) mostra l’altezza della rotatoria in questione, altezza che potrebbe avere un ruolo rilevante per quanti dovessero andarci a sbattere. La terza (Cordolo con invito) mostra invece quello che personalmente ritengo sia il modo migliore, cioè meno pericoloso, di edificare ogni tipo di cordolo stradale.

Nel caso suddetto, considerato che i lavori sono quasi ultimati, è maggiormente importante curare la segnaletica di preavvertimento delle isole spartitraffico, per cui mi auguro che venga tassativamente rispettato quanto prevede al proposito l’art. 177 del D.P.R. n. 495/92.

In futuro però vorrei che si facesse tesoro delle passate esperienze – come, ad esempio, la mia tragedia personale – per rendere le nostre strade più sicure.

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