L’IMPORTANZA DEI SERVIZI DOMICILIARI PER GLI ANZIANI

“L’invecchiamento di una persona implica l’assunzione di precise responsabilità da parte delle componenti giovani e adulte della famiglia. Nella famiglia tali responsabilità riguardano di norma i figli indipendentemente dalla condizione di convivenza, figli che a loro volta possono già essere coinvolti in un loro processo di invecchiamento. E’ in aumento la quota di anziani (per lo più donne) che ha responsabilità di cura nei confronti di altri anziani della generazione precedente. Riconoscere e valorizzare il rapporto di tutela e di sostegno che i figli possono offrire ai genitori anziani, comporta offrire ai figli una serie di servizi e di aiuti, destinati ad integrare il lavoro di cura (quotidianamente o per periodi di sollievo), a sostenere psicologicamente la persona, a offrire risorse economiche (quando necessarie) per far fronte ai maggiori impegni.

Ci sono individui e famiglie che possono trovarsi a contare solo sulle proprie risorse ristrette, mentre altri possono vivere da soli, ma contando su una più o meno fitta di relazioni familiari. La crescente necessità di differenziare i servizi rivolti alla popolazione anziana nasce non solo, dalla carenza di risorse, quanto al maturare di una nuova coscienza circa la necessità di restituire alle persone anziane il potere di autodeterminazione, cioè di scegliere tra i vari servizi possibili quello più rispondente alle proprie necessità. In particolare occorre che l’anziano non sia visto solo come soggetto passivo, ma al contrario sia recuperato il ruolo fondamentale dell’anziano, come memoria, come saggezza, come capacità di ridefinire le priorità dei valori, all’interno della società. Il complesso di fenomeni legati ai mutamenti demografici e sociali richiede una forte innovazione nell’offerta di servizi e nella creazione di collaborazioni tra servizi, reti familiari, associazioni di aiuto, volontariato. Richiede anche di guardare alle risorse effettivamente disponibili per le famiglie, alle difficoltà di tipo organizzativo e ai reali rischi di impoverimento che un esclusivo affidamento alla solidarietà familiare può provocare. In questa logica vanno valorizzate e sostenute le risorse che la comunità può mettere a disposizione, in particolare attraverso le associazioni e i gruppi di volontariato secondo principi di solidarietà.  

Le politiche sociali devono proporsi almeno i seguenti obiettivi: sostenere le famiglie con anziani bisognosi di assistenza a domicilio (anche a tutela dell’autonomia della donna, sulla quale ricade nella maggior parte dei casi l’onere dell’assistenza), innovare e diversificare l’offerta di servizi e interventi, riconoscere il diritto dell’anziano a scegliere dove abitare. Questi obiettivi possono e devono essere al centro delle nuove politiche  pubbliche; deve essere un aiuto e un supporto alla persona anziana a mantenere la sua indipendenza anche con piccoli servizi per i quali potrebbero essere di grande aiuto i volontari del Servizio Civile Nazionale, con progetti che prevedano mansioni del tipo: accompagnare gli ospiti per il disbrigo di pratiche amministrative (anagrafe, distretti sanitari, Ufficio Postale, ecc.); supporto nella deambulazione o nelle passeggiate; stimolazione cognitiva in senso lato; accompagnamento degli anziani presso poliambulatori per visite specialistiche; accompagnamento degli anziani per acquisti vari. I familiari della persona anziana possono così svolgere le loro attività quotidiane mentre il congiunto si trova in compagnia del volontario . Con la promozione di servizi domiciliari si ottiene un miglioramento qualitativo della vita di persone la cui autonomia fisica si è ridotta con l’età, prevenendo i fenomeni di esclusione e rendendo l’anziano partecipe alla vita della comunità. Un servizio in cui i volontari del Servizio Civile Nazionale, invece di essere parcheggiati in qualche ufficio, saranno i protagonisti delle nuove attività di assistenza domiciliare messe in campo”.

 

 

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