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LICENZIATO PER UNA FOTO CONTRAFFATTA
24 Gen 2014 11:34
Abbiamo spesso assistito a un tipo di informazione troppo spesso manipolata, distorta, disfunzionale. L’abbiamo guardata spalmarsi nei canali della comunicazione come fosse la normalità. Talvolta, però, la giustizia giornalistica fa il suo corso, arrivando puntuale a punire chi se n’è servito per farsi una pubblicità di patina e impostura, chi, come in questo caso, se n’è servito per vincere n Premio Pulitzer.
È quanto accaduto al fotoreporter freelance Narciso Contreras, autore di un vastissimo numero di immagini della Siria bombardata dalla guerra.
Le foto scattate in Siria da Contreras, insieme a quelle di altri cinque fotografi dell’Ap, hanno vinto il premio Pulitzer del 2013 nella categoria breaking news.
La foto incriminante, correlata a questo articolo, non è stata presentata all’agenzia di stampa statunitense.
In questa foto scattata in Siria il 29 settembre 2013 è ritratto un ribelle siriano durante un combattimento contro l’esercito a Telata, nella campagna della provincia di Idlib. Nell’immagine originale (in alto) è visibile una telecamera nell’angolo sinistro della foto. Il fotografo freelance Narciso Contreras, che ha venduto la foto all’Associated Press (Ap), ha contraffatto la foto e ha cancellato la telecamera (in basso). Al suo posto ha copiato e incollato dei particolari dello sfondo.
La Ap ci tiene a mantenere la sua fama di serio e rigoroso organo di informazione giornalistica a livello internazionale, reduce dai suoi due secoli di lavoro. L’agenzia, infatti, venne fondata nel nel 1846 a New York è, oggi, tra le maggiori agenzie del mondo intero e, assieme alla Reuters, la principale in lingua inglese. È una cooperativa di organi d’informazione (circa 1700 giornali e 5000 emittenti radiotelevisive) con 242 sedi che coprono oltre 120 paesi del mondo.
Quando l’agenzia si è accorta del ritocco, in fase di editing, ha interrotto i rapporti professionali con il fotografo e ha ritirato tutte le sue foto dalla vendita, invocando il codice di deontologia etica dell’agenzia, il quale espressamente recita “Nessun elemento deve essere aggiunto o rimosso da qualsiasi foto”.
Dal punto di vista della considerazione giornalistica, infatti, una foto non è elemento diverso dall’articolo stesso. La foto racconta, mostra, svela all’occhio ciò che le parole provvedono a impreziosire e meglio spiegare.
Il vicepresidente dell’agenzia, Santiago Lyon, non ha considerato la cosa sottogamba e tempestivamente ha emesso un comunicato stampa in cui, a nome dell’intera Associated Press, viene dichiarata la violazione dei principi e dei valori della stessa agenzia, “La nostra reputazione è importante e reagiamo in maniera severa quando viene violato il nostro codice etico. Rimuovere alcuni elementi dalle foto è inaccettabile, e abbiamo chiuso ogni rapporto con il fotografo in questione. Non lavorerà più per Ap in qualsiasi ruolo”, continua Lyon.”
Come dicevamo, la foto incriminata, non era stata presentata alla commissione del Pulitzer, la più prestigiosa onorificenza internazionale per il giornalismo, che è stata informata subito dall’Agenzia stessa e dopo aver provveduto a controllare le oltre 500 foto che Contreras aveva venduto ad Ap, senza trovare altre alterazioni.
Contreras è stato comunque eliminato dalla competizione.
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