LIBERALIZZAZIONE PROFESSIONE GIORNALISTI? UN CAPPIO AL COLLO !

So che farò arrabbiare qualcuno della casta se parlo della cosiddetta liberalizzazione della professione di giornalista che Tremonti inopinatamente fece approvare l’anno scorso e che entra in vigore al 13 agosto prossimo e che il Governo Monti gattopardescamente lascia in vita perchè tutto cambi per restare tutto come prima o per essere  più esatti molto peggio di prima.

Quì però in attesa di un regolamento (che vedrete non arriverà mai perchè le modifiche piacciono alla casta) occorre spiegare alla gente “comune” che non abbia interesse diretto alla vicenda come andranno le cose. Cerchiamo di essere chiari e non “turbare” i sonni di qualcuno che recentemente con fare a dir poco maleducato me ne ha dette di tutti i colori definendomi un terrorista, uno che lancia allarmismi fuori luogo, uno insomma che si preoccupa dei giovani inutilmente perchè dal 13 agosto i ragazzi possono benissimo accedere alla professione.

Ora vi dimostro che non è così e che nessuno, salvo ad essere denunziato per esercizio abusivo della professione in barba all’art. 21 della Costituzione che com’è noto consente a chiunque di esprimere il proprio pensiero con scritti, parola,…etc etc), può continuare come si fa oggi.

In atto l’Ordine dei giornalisti prevede due “elenchi”: i pubblicisti, che dopo due anni di collaborazione retribuita (che alcuni giornali pagano 4 euro lordi!!!) presentano la documentazione per l’iscrizione all’Albo, fanno degli esami e diventano giornalisti e i cosiddetti professionisti che sono assunti per 18 mesi minimo da un editore e dopo il periodo di praticantato (che costa tantissimo perchè tra stipendio ed oneri riflessi se ne va qualche migliao di euro al mese) fanno gli esami al Ministero di Grazia e Giustizia e diventano giornalisti. Punto.

Con l’entrata in vigore delle norme della cosiddetta liberalizzazione (ma che ca..  di parole si inventano!!!) nessun giornale può avvalersi della collaborazione di ragazzi, giovani, anziani, professionisti di altre discipline (Ragusa Oggi ad esempio ha 10 collaboratori tra medici, veterinari, ingegneri, avvocati, economisti, psicologi, etc etc ed una ventina di giovani quasi tutti universitari o neo laureati) che non sono assunti, nè potrebbero esserlo sia perchè nessuno può essere assunto contemporaneamente da due Enti che per i costi enormi che l’assunzione, come praticante, comporta e che quindi potrebbero incappare, anzi incapperanno nel reato di esercizio abusivo della professione di giornalista e che a quella data, ne sono sicuro, si faranno denunziare nella speranza che troveranno un giudice rimetterà gli atti alla Corte Costituzionale per accertare, appunto, la violazione dell’art. 21.

Qualche direttore di giornale che ha coraggio (altro che terrorismo!!) si dimetterà e si farà denunziare per lo stesso reato in attesa della pronuncia della Corte.

Se qualche solone vuole mettere in dubbio le cose che ho detto lo faccia pure ma lasci per favore le argomentazioni stupide e offensive (delle quali peraltro non può che fregarcene di meno)  e cerchi di controbattere, se ci riesce, sul piano giuridico, sostanziale e storico; almeno ci faremo quattro risate!!!

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Il parere di Roberta Gurrieri aspirante giornalista di Ragusa Oggi

Direttore, ho letto il Suo editoriale di oggi e come ben sa, io sono della sua stessa opinionenonostante molti si ostinino a ripetere che quelli come me e Lei facciano solo allarmismo e terrorismo psicologico.

I fatti sono sotto gli occhi di tutti e negare l’evidenza ormai serve a ben poco..Lei sai già come la penso, nel senso che io finchè qualcuno mi darà la possibilità di scrivere, lo farò, senza se e senza ma. Dal 12 agosto poi potranno anche denunciarmi, fare come pare a loro..
ma è chiaro che questa è una limitazione e una violazione del sacrosanto articolo 21.
Si ostinino a chiamarla come vogliono, ma chiamare “liberalizzazione” un atto che consente a pochi prescelti 
di continuare a fare quello che fanno e limitare ad altri la possibilità di raggiungere un obiettivo,
è veramente una porca..ta. Mi scusi l’espressione.

 

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