“LIBERALIZZATE” LE CAMERE DI COMMERCIO SICILIANE

Finalmente dopo tanti anni e tante tribolazioni da far pensare che le Camere di Commercio potessero addirittura essere soppresse come enti inutili, anche la Sicilia si adegua al resto del territorio nazionale recependo la norma che riordina questi organismi, li fa diventare più moderni; li snellisce dal punto di vista amministrativo e burocratico, li fa diventare (forse) veri motori di sviluppo dell’artigianato, industria, commercio, agricoltura. E vi aggiunge la pesca perchè era impensabile dimenticare questo importante settore che se curato a dovere potrebbe diventare un vero e proprio volano, vista la ricchezza che sarebbe in grado di determinare in un’area del bacino del Mediterraneo particolarmente vocato a questa attività. Mancheranno i soldi ma vedrete che tutti questi settori sapranno autogestirsi anche finanziariamente togliendosi di dosso le pastoie di una burocrazia regionale che non è meno pesante di quella statale. D’altra parte bisognava pagare un prezzo per essere autonomi dai poteri forti e rimettersi in uno stato di particolare competività con altre agenzie di tutela dei settori economici più in vista ma con altri poteri anche di rappresentatività. Un coro di sì quindi alla notizia che l’Ars aveva partorito non il solito e scintato topolino ma aveva fatto un bel salto di qualità deguandosi ai tempi, all’attualità el futuro. Pareri positivi quindi a cominciare dall’attuale presidente della Camera di Commercio di Ragusa Giuseppe Tumino, per continuare con l’on.le Incardona e per finire con l’on.le Ammatuna da non incontrati in occazione della inaugurazione della Fiera Emaia di cui peraltro la Camcom di Ragusa lavora in regime di partnership. Tutto risolto quindi? Andiamoci piano ! Se è vero infatti che ora le Camere di Commercio sono libere di lacci e lacciuoli nel gestire i compiti istituzionali ad esse affidate, è vero anche che dovranno da ora ingegnarsi per finanziare le iniziative che dovranno adottare in tema di sviluppo dei vari settori che curano mirando ai risultati positivi e veri, pensando che ci troviamo in un mercato globale in una zona di almeno un miliardo di persone e di libero scambio che pooterà la concorrenza (speriamo quella leale) d una competività straordinaria e si sa in questi casi “vince la guerra” chi è attrezzato più degli altri o inventa strategie di sviluppo e di progrtesso capaci di lanciare alcune attivtà al di la del muro del provincialismo, del localismo e dell’avventura. Presto, molto presto vedremo i risultati e intanto ci vien voglia di dire: “Buon lavoro”. (F.P.)

 

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