L’EVOLUZIONE DEL PROGETTO DESERTEC

Da alcuni decenni gli scienziati sono alla ricerca di nuove fonti rinnovabili in sostituzione dei combustibili fossili.

Alcuni scienziati  hanno affermato che i deserti non sono aride distese di terre improduttive, bensì delle riserve preziose di energia. In soli 6 ore i deserti ricevono moltissima energia dal sole che equivale a quella consumata dall’intera umanità nel corso di un anno!

Il 20 gennaio 2009 venne fondata  la DESERTEC Foundation  con l’intento di promuovere l’idea di un vasto progetto per la produzione di energia da fonti rinnovabili (principalmente solare) nei deserti di tutto il mondo.

Questo progetto prevedeva una sorta di cooperazione tra Europa, i Paesi del Medio Oriente e dell’Africa Settentrionale, questa cooperazione si chiama EU-MENA ( da Europa, Medio Oriente “ Middle East” e Nord Africa “North Africa”) e aveva l’obiettivo di soddisfare i bisogni energetici di questi Paesi.

Con questo progetto non si andava a coprire tutto il Sahara di pannelli solari ma solo una parte di esso ed era stato pensato per soddisfare il 20% dei consumi elettrici europei entro il 2050.

Desertec era  un’invenzione vantaggiosa perché non solo dava dei benefici ambientali riducendo molto l’emissione di CO2 nell’ambiente, ma dava anche la possibilità di poter ricavare acqua potabile a molti Paesi Africani riducendo così la siccità. Con la realizzazione di questo progetto si andavano a costruire lungo le coste africane dei dissalatori che facevano evaporare l’acqua salata del mare trasformandola in acqua potabile.

 

L’idea che ha fatto sognare gli ambientalisti purtroppo è naufragata per motivi tecnici, legati al trasporto dell’energia prodotta con tale sistema e per  motivi finanziari perché,  ha racimolato pochi fondi dai potenziali investitori.

 

Ma niente va perduto perché ad utilizzare le energie saranno proprio i paesi fornitori, infatti dagli Stati generali delle energie rinnovabili del Mediterraneo organizzati nell’ambito di Solar Expo 2013 , è emerso che ad aver maggior fame di energia  entro il 2015 saranno proprio i paesi del Sud e dell’Est  Mediterraneo. Il consumo energetico pro-capite aumenterà 4 volte più velocemente.

Il Marocco tra i paesi del ME-NA  più acceso sostenitore del progetto DESERTEC volgerà all’autoproduzione piuttosto che  all’esportazione, così come anche l’Algeria.

Quindi alla fine non serviranno impianti di grosse dimensioni ma piccoli e piccolissimi impianti di rinnovabili destinati a soddisfare la domanda nazionale, che potranno distribuire oltre all’energia anche reddito e benessere economico.

 

E secondo quando affermato da Angelantoni , presidente di Anest (associazione dei produttori di solare termodinamico)  le industrie italiane potrebbero avere una grande opportunità, quella di fornire le infrastrutture energetiche per lo sviluppo di paesi che vedranno raddoppiare i consumi in 10 anni.

 

Tutto sommato il progetto Desertec rimarrà idea ambientale vincente , anche se con uno sviluppo diverso da quello promosso inizialmente.

 

SETTORE: Economia

Gaspare Davide Bonafede 1b

Articolo redatto da. Gaspare Davide Bonafede 1B

Istituto Tecnico Statale” G. Garibaldi” – Marsala

Referente del progetto: prof.ssa Teresa Titone

 

 

 

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