LETTERA DI MONS. STAGLIANO’ AI FEDELI DELLE DIOCESI DI NOTO E DI BUTEMPO-BENI

 Carissimi,

vogliamo ribadirlo con chiarezza: “Si”, alla misericordia del Padre di Gesù. “No”, al misericordismo dell’idolo. In quest’anno giubilare il magistero di papa Francesco ben ci guida e ci dirige sulle vie sante della misericordia, sia con le sue quotidiane omelie, sia con le sue Encicliche ed esortazioni apostoliche, ma soprattutto con il suo esempio di vita. Noi dobbiamo andare avanti, guardando a Lui come a un modello che ci ripresenta al vivo Gesù e la sua misericordia, attraverso la maternità e la tenerezza della Chiesa cattolica. La Diocesi di Noto ha per altro un santo patrono che è stato ed è modello straordinario di Misericordia, San Corrado Confalonieri. Guardiamo allora anche a Lui, alla sua conversione (frutto della misericordia di Dio) e alla sua vita operosa di carità. Dal mio viaggio in Africa, in visita pastorale alla Diocesi gemella di Butembo-Beni, mi sono rimaste nel cuore le opere di misericordia promosse dalla nostra Diocesi: il centro Cardiologico “Pino Staglianò” e la Scuola di formazione agraria “Nino Baglieri”, insieme a tantissimi altri gesti di prossimità che tanto bene stanno facendo alla povera gente di là. Anche all’interno della nostra Diocesi, San Corrado sta ispirando e creando diverse belle iniziative, attraverso le quali tutti possiamo impegnarci a dar corpo all’amore. Penso a quella che integra al lavoro categorie di persone disagiate (ex tossico, ex carcerati, disabili mentali) nelle nostre terre della Zisola, attraverso la Cooperativa “Si può fare”. Mi piace anche indicare la Mensa San Corrado a Noto, finalmente aperta tutti giorni, per offrire un pasto caldo ai più indigenti, ai nostri fratelli più poveri. Vorrei incoraggiare ad andare avanti con ritmo – come si sta facendo- sulle strade della carità, attraverso l’operatività della Caritas, in particolare per le iniziative direttamente riferite ai fratelli “profughi” che a frotte ormai giungono sulle nostre coste e vanno accolte “umanamente” con amore cristiano. L’amore quando è vero “prende corpo”: è generativo, sempre.

Con affetto +don Tonino

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