LETTERA (DI FORTE SANA CRITICA) AL DIRETTORE

Egregio Direttore, dr. Franco Portelli, avevo scritto un lungo commento per un articolo del redivivo Talleyrand, quando, al momento di inviare cade la linea e il segno del destino mi fa optare per una diversa destinazione dello stesso, come del resto, ero stato tentato durante la stesura. Sono certo che, una volta letto il mio commento, riterrà, anche Lei, più giusta la scelta, anche perchè il mio intervento può prestare il fianco ad interpretazioni errate come rivolto all’autore piuttosto che ad una critica costruttiva nei confronti del giornale, critiche che, sono sicuro di non sbagliare, Lei gradirà anche se non condivise. Fra l’altro, avrei firmato il commento con uno pseudonimo e non avrei potuto, quindi, criticare molto la scelta di firmare articoli con pseudonimi. Desideravo discutere sulle tendenze e sulla opportunità di ospitare sui giornali on-line articoli che spesso si discostano dallo stile equilibrato, sobrio ed elegante della testata che altrimenti farebbe optare per diverse scelte di lettura. Lo stile vuole apparire forzatamente ‘salomonico’ ma così non è, al di là della condivisibilità dei contenuti, rivelandosi, più spesso di parte, e non mi riferisco solo agli articoli firmati con pseudonimo. Come spesso avviene, l’incipit, di solito la prima cartella o le prime 20 righe, sono accattivanti e condivisibili, nella seconda cartella si va verso le ‘verità’ incontestabili, per poi scivolare, se c’è una terza cartella, negli attacchi personali. Anche Lei, come per l’odierno articolo di Talleyrand, pur gratificato dai contenuti celebrativi, sarebbe pronto ad ammettermi che il Suo giornale non è l’unico ottimo sito di informazione e di diffusione culturale, è solamente, casomai, uno dei migliori, con pregi e difetti che sono propri a questo genere di testate, ma questa non è la sede per discettare di quali sono. Dirò solo che sarebbe auspicabile trovare di questi giudizi su altri siti, ove ci fosse, diffusa, onestà intellettuale. Ma trasformare il giornale in una tribuna, tipo ‘Radio Londra’, dove elargire una o, peggio, più verità, di diversa tipologia, mi sembra irriverente nei confronti dei lettori attenti: si passa dalla contestazione all’attributo, fra l’altro poco attinente ancorchè ironico, di ‘nobile Salomone…’ alla vexata questio delle opportunità culturali della nostra città, per giunta stabilendo un improponibile paragone fra Ragusa e Siracusa arrivando a stabilire una liaison fra le rappresentazioni classiche e gli squallidi ma partecipati spettacolini dei centri commerciali. Per chiudere con il consueto attacco personale alla figura istituzionale del Sindaco, o meglio alla Sua persona, arrivando, ma non si capisce nemmeno tanto bene, a desiderare il suo spiccare il volo verso palazzi istituzionali pur di liberare la nostra città, anche a danno, ove fosse anche questa verità incontestabile, di Palermo o Roma o Bruxelles. Il tutto, dimenticando, cosa più importante, che il Sindaco si trova sulla Sua poltrona non per miracolo divino ma per un semplice procedimento democratico, lo stesso che si spera, ma per motivi diversi, lo può fare arrivare a Palermo, a Roma o a Bruxelles. Se poi la ‘tribuna politica’ viene allargata ai commenti che tali non sono ma si rivelano per sfacciate difese di parte, mi lasci dire che ne va della eleganza del giornale. Mi permetto di estenderLe un consiglio: legga e verifichi il “Fatto Quotidiano.it”, giornale on-line non imbibito o farcito ma piuttosto impastato con articoli di vari opinionisti (i vari blog a sinistra della prima pagina, come può constatare ce ne sono almeno una trentina). Chi si collega al sito troverà le notizie del giorno, le foto e i video più attuali; i titoli dei vari blog attireranno il lettore, salvo fargli chiudere subito la pagina, ma, meglio ancora, le firme saranno le indicazioni migliori per portare il lettore negli intimi recessi del giornale. Cosa ne pensa? Lettera firmata

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