LETTERA DELL’ARTIGIANO, LA CNA SI RIVOLGE AI DEPUTATI DELLA PROVINCIA IBLEA

“Questa provincia esprime sei parlamentari regionali che sicuramente avranno letto i giornali in questi giorni e avranno appreso le difficoltà che sta attraversando un’impresa sana del nostro territorio. E stiamo parlando solo della punta dell’iceberg. Eppure, fino ad oggi, non siamo venuti a conoscenza di un solo loro intervento sulla questione”.

 

E’ quanto affermano il presidente della Cna di Vittoria, Giuseppe Santocono, e Giorgio Stracquadanio, responsabile organizzativo, facendo riferimento al caso della lettera dell’artigiano che esprimeva tutto il proprio malessere, caso che ha tra l’altro suscitato l’intervento del presidente di Crias Sicilia, Rosario Alescio, e del sindaco, Giuseppe Nicosia.

 

“Con il dovuto rispetto – aggiungono Santocono e Stracquadanio – ci rivolgiamo agli onorevoli Leontini, Minardo, Ammatuna, Ragusa, Digiacomo e Incardona chiedendo loro di svegliarsi perché il territorio, tutto attorno, sta bruciando. Il modello Ragusa, a cominciare dalla fascia trasformata, sta vivendo una crisi senza precedenti. L’impresa artigiana, luogo di integrazione e costruzione delle appartenenze, svolge sempre con più difficoltà il compito per cui è nata. L’artigiano non chiede sussidi, ma attenzione e rispetto. Forse i nostri deputati regionali non sanno come nella piccola impresa sia irrilevante e anacronistico il conflitto fra imprenditore e lavoratore. E che spesso i lavoratori di un’impresa artigianale diventano imprenditori. A questo tessuto sano la politica non può rivolgersi solo alla vigilia delle competizioni elettorali. Cosa stanno facendo ora i nostri deputati regionali? Stanno forse pensando alle scadenze elettorali del 6 e 7 maggio? E’ mai possibile che il non fare finisce per avere uno spessore politico superiore al fare? Che l’embrione del lavoro non abbia alcuna dignità e che se un lavoratore è in difficoltà non importa a nessuno? Avere l’occasione per fare qualcosa di utile, non solo per l’artigiano che ha avuto il coraggio di denunciare il suo stato, ma per centinaia di imprese (come ha detto giustamente il presidente della Crias), crediamo sia un dovere. Vedremo come saranno in grado di muoversi i nostri sei deputati regionali”.

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