LETTERA APERTA DELL’ON.LE ORAZIO RAGUSA AL MANAGER ASP ARICO’

L’on. Orazio Ragusa ha inviato, questa mattina, una lettera aperta al manager dell’Asp 7, Maurizio Aricò, per sottoporgli la problematica situazione venutasi a creare nella gestione delle farmacie territoriali di alcune zone della provincia, come ad esempio Scicli, Modica e Vittoria. Nel documento, l’on. Ragusa, esprimendo il proprio apprezzamento per il fatto che il management dell’azienda sanitaria abbia deciso di dividere la competenza farmaceutica, creando due strutture complesse, una per la farmacia ospedaliera, l’altra per quella territoriale, non può fare a meno di sottolineare come alcuni pazienti stiano facendo i conti con una grave situazione di disagio. “A Scicli, ad esempio – scrive l’on. Ragusa – la responsabile della struttura complessa del territorio non ha a disposizione i locali per il deposito di tutti i farmaci necessari perché attualmente la farmacia è ospitata in uno spazio piccolo, obsoleto e poco confacente. Per questo motivo è stato giocoforza necessario trasferire alcuni farmaci nella sede di Ragusa. Cosa significa tutto ciò? Che alcuni tra i pazienti più gravi, quelli con difficoltà deambulatorie e non solo, che fanno registrare specifiche necessità, sono costretti, non trovando disponibilità a Scicli, a recarsi sino a Ragusa pur non essendo in condizione. Tutto questo è assurdo. E sappiamo che situazioni del genere si stanno verificando anche a Modica e a Vittoria. Ecco perché invitiamo il manager Aricò a provvedere, trovando una soluzione specifica. Del resto, nel caso del Busacca di Scicli, dove ci sono altri locali a disposizione all’interno della struttura, sembra davvero incredibile che non sia stata trovata un’area adatta alla bisogna. C’è anche chi oppone motivazioni legate alla mancanza di personale. Secondo noi pure questa problematica è superabile. Chi opera nella farmacia del territorio può stare due giorni a Scicli e altri due giorni a Ragusa, ad esempio. E così via. Ma è inconcepibile che si penalizzino i pazienti. I quali sono l’anello più debole della catena e non possono continuare a fare i conti con le bizze del sistema. Ecco perché invito il manager Aricò a trovare al più presto una soluzione il più possibile adeguata, rivedendo le modalità di gestione delle farmacie”.

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