LETTERA APERTA DA UN CITTADINO SGOMENTO

 

Scrivo questa nota, per la prima volta non da uomo pubblico, ma da genitore e da cittadino, con la consapevolezza che non è facile scindere questi ruoli perché tendono spesso a sovrapporsi e a coincidere. Scrivo con indignazione e rabbia. Con quella indignazione e rabbia di chi ha visto il proprio figlio assaltato da un cane randagio all’interno del cortile della scuola elementare, proprio nel luogo dove i nostri figli dovrebbero essere più protetti e tutelati.

Questa (ieri, ndr) mattina, come sempre, ho accompagnato mio figlio Giuseppe di sei anni alla Scuola Elementare Senia, dove frequenta la prima classe. Un bacio per augurargli una bella giornata, ma rubato velocemente perché Giuseppe ha fretta di entrare a scuola: oggi c’è la recita di Natale. Corre verso la porta d’ingresso della scuola, ma nel cortile viene travolto da un cane randagio che – forse con l’intento di giocare – lo strattona, lo spinge con le zampe anteriori, lo fa cadere all’indietro e vi sale sopra. Tutto accade in pochi secondi e perciò senza che io abbia il tempo di intervenire.

La mia presenza, quella di altri genitori e della bidella ha impedito il peggio. Il cane, spaventato dalle urla e dalla concitazione generale, è scappato via uscendo dal cortile.

Il bambino per fortuna sta bene: è soltanto molto scosso e atterrito.

Un giorno di festa e di allegria, poteva trasformarsi in una vera e propria tragedia.

La mia rabbia e il mio sgomento sono enormi. Può essere ridotta a questo punto la nostra città? A tal punto abbandonata che nessuno si cura di controllare se dentro una scuola pubblica – un luogo che dovrebbe essere sicuro e protetto quant’altri mai, perché frequentato dai nostri figli – stanno cani randagi forse pericolosi e comunque potenziali portatori di malattie? Io amo molto gli animali, e chi mi conosce lo sa bene. Proprio per questo da amministratore ho operato per la tutela dei randagi, prevedendo, quando non era possibile l’adozione, il loro inserimento nei canili, nel rispetto degli animali e della sicurezza dei cittadini.

Quello che è accaduto è gravissimo. Ed è segno di una regressione e di un abbassamento dei livelli di controllo insopportabili. Spero che questa denuncia pubblica non cada nel vuoto, ma serva a spronare le autorità competenti ad attivarsi immediatamente per evitare che fatti del genere si ripetano. (i.l.) (Nella foto: il dottor Gigi Bellassai)

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