LETTERA APERTA ALL’ON. NINO MINARDO

Non è nel mio stile alimentare le polemiche, che non servono a nulla, o replicare a estremi tentativi di difesa, specialmente quando i toni, come quelli usati da Lei onorevole, scadono a livelli particolarmente bassi.

Questa volta devo intervenire perché Lei, forse essendo privo di contenuti per controbattere alla descrizione fatta di eventi accaduti, ha travalicato i limiti con considerazioni lesive della mia dignità professionale e coinvolgendo indirettamente tutti i miei alunni, e le rispettive famiglie, passati e presenti, un atto questo che ritengo estremamente grave e che non escludo di affrontare nelle sedi opportune.

Peraltro non è la prima volta che si verifica, e se proprio vogliamo parlare di ossessioni, Le ricordo che nel 2011, forte del Suo ruolo istituzionale, ha presentato un’interrogazione parlamentare all’allora ministro Gelmini contro la mia persona.

Non è certamente Lei che può valutare la qualità della mia azione didattica, sia perché non ne ha i titoli, sia perché non ne ha le competenze. Il senso di rispetto che penso di mantenere nei confronti delle persone, anche quando il confronto si fa aspro, mi porta sempre a non invadere gli aspetti personali, come invece ha fatto Lei, né se volessi potrei farlo nei Suoi confronti, visto che non mi sembra che Lei eserciti un’attività professionale, a parte quella di deputato, un ruolo altamente istituzionale che non Le consentirebbe, nonostante l’immunità di cui gode, di usare toni offensivi ed arroganti nei confronti di cittadini che quotidianamente cercano di svolgere con dedizione il proprio lavoro, a fronte di un riconoscimento economico neppure paragonabile a quello di un deputato, a cui si vanno a sommare tutti gli scandalosi privilegi.

Evidentemente il comunicato del Movimento “Una Nuova Prospettiva”, che mi onoro rappresentare, probabilmente a Lei, ed ai suoi immancabili difensori, non è risultato chiaro e, forte della mia pazienza “didattica”, provo a rispiegarglieLo con parole più semplici.

Nel comunicato abbiamo riportato e contestato dei fatti, tra l’altro reiterativi.

Non è forse vero che nei giorni immediatamente successivi ai tragici eventi alluvionali e immediatamente precedenti i lavori della commissione ministeriale che doveva valutare gli emendamenti presentati sono stati da Lei, o da chi per Lei, emanati comunicati in cui si dava per certo l’arrivo di decine di milioni in SICILIA? Cito, a mo’ di esempio uno dei tanti titoli riportati dai media locali: “Roma. 15 milioni di euro a favore dei privati siciliani che hanno subìto danni dopo gli eventi alluvionali del 22 e 23 gennaio scorsi”.

Chi legge un tal titolo, con a lato la sua foto, cosa intende? E non è la prima volta che Lei comunica, in maniera trionfalistica, che sono stati ottenuti risultati grazie al Suo impegno, risultati che poi puntualmente non sono arrivati (Le risparmio, almeno questa volta l’elenco).

Non è forse vero che nella seduta della Commissione del 14 marzo i Suoi emendamenti sono stati dichiarati entrambi INAMMISSIBILI, così come il successivo subemendamento in quella del 16, e che nessuno del suo staff, e questo sarebbe comprensibile, o della stampa, lo abbia comunicato?

Ebbene, Una Nuova Prospettiva ha soltanto riportato questa notizia, contribuendo, in parte, a colmare quel vuoto di informazione indipendente che spesso si avverte a Modica.

Lei si è più volte esposto e noi abbiamo semplicemente seguito l’iter parlamentare per capire se era l’ennesimo annuncio propagandistico o, finalmente, qualcosa di consistente.

Dagli atti risulta che, ad OGGI, non arriveranno i proclamati finanziamenti.

Non abbiamo assolutamente contestato il Suo interesse per il territorio; anzi mi auguro che iniziando un nuovo iter parlamentare, i cittadini, le cui aziende e case  hanno subito danni, possano ricevere i dovuti indennizzi. Inoltre potrà portare a Roma, a corredo delle Sue ragioni, anche il nostro comunicato dicendo che dopo l’investimento e l’esposizione mediatica effettuata, necessita, non fosse altro per una sorta di credibilità, di dar concreto riscontro alle richieste da Lei presentate.

Sarò ben lieto di darne notizia qualora, come da tutti auspicato, dovessero giungere fondi utili a risarcire adeguatamente e correttamente i miei concittadini.

Tanto si doveva.

 

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