LETTERA AL SINDACO DI MODICA

Egregio signor SINDACO del comune di Modica,

 mi permetta di rivolgerle alcune riflessioni che probabilmente appartengono a molti concittadini, di cui gran parte suoi elettori, ma anche a chi non l’ha scelta come Sindaco, preferendo altri candidati bocciati dall’elettorato, tutti quanti vedono  in lei colui che deve dare risposte positive,  e comunque adeguate alla città.

In qualità di CANDIDATO A SINDACO DI MODICA, lei si è scatenato in mille promesse e spero tanto che in quel momento il suo pensiero non fosse rivolto esclusivamente ai suoi grandi elettori, ma a tutti.

Lei ha presentato un lungo elenco di promesse atte a favorire il rifiorire della città e a migliorarne la vivibilità e la qualità della vita, ma ad ora nessuna delle sue promesse, a parte “quattro cose di facciata”, ha avuto la fortuna di essere esitata.

Evito di affrontare temi specifici che sicuramente ci condurrebbero in piena polemica, facile e gratuita, che non aiuta il confronto e mi soffermerò esclusivamente su alcuni fattori generici che attengono, appunto, al tema di una città a misura di cittadini.

La difficile situazione economica dovrebbe far pensare ad una riduzione della pressione fiscale, invece assistiamo all’aumento dei tributi e, rimane sempre una mia opinione personale, al tentativo di imbrigliare i contribuenti con proposte trappola, quale la rateizzazione delle tasse (in questo modo viene accettato e confermato il debito), e lasciando trasparire la possibilità di una riscossione coatta; ma in questo lei è stato bravissimo a far esporre i suoi assessori e altre figure politiche, evitando di mostrarsi in prima persona, evidentemente ci tiene a mostrare un volto BUONO ED AMICO.

Far quadrare il BILANCIO non è cosa facile, ma è anche vero che non tutti sono chiamati a fare il SINDACO.

Le ricordo, inoltre, che ogni buon PADRE DI FAMIGLIA spende secondo le proprie possibilità e non ha la facoltà di aumentare le proprie entrate a piacimento, allo stesso modo anche il PRIMO CITTADINO dovrebbe fare altrettanto e non attivare pressioni fiscali inique per coprire buchi finanziari provocati da scelte a tratti scellerate.

Le faccio presente, solo come promemoria, che tutti gli artigiani, commercianti, dipendenti, pensionati e persino i professionisti pagano già le dovute tasse allo STATO, il quale dovrebbe provvedere ai trasferimenti agli ENTI LOCALI per le necessità di competenza. So bene che lo STATO  ha bloccato questi trasferimenti, ma lei, insieme ai suoi colleghi sindaci d’Italia, perché non ha protestato richiedendo a gran voce, e senza possibilità di diniego, il rispetto delle regole?

O PAGHIAMO LE TASSE ALLO STATO O PAGHIAMO LE TASSE AI COMUNI.

Perché i cittadini devono sobbarcarsi di una doppia tassazione per l’incapacità di chi li governa?

Come vede, signor Sindaco, non entro in dettagli che servono solo a fomentare polemiche ma mi permetta, tuttavia, di allargare il discorso ad altri fattori esterni al BILANCIO, ma altrettanto importanti per i cittadini e mi riferisco al volto della città, alla quotidianità che si svolge sempre in modo frenetico e caotico; non ci sono infatti parcheggi che possano decongestionare il traffico veicolare, non ci sono servizi di trasporto pubblico per collegare opportunamente tutti i vari quartieri della città, non c’è verde pubblico per il tempo libero o semplicemente per  vivere serenamente La città.

Se, poi, ci rivolgiamo ad altri settori cozziamo contro un muro di inefficienza o totale assenza: Assistenza anziani e disabili scarsa o assente, diritto allo studio solo sulla carta e preferisco fermare qui la lista che certamente è ancora disgraziatamente lunga.

Ma non voglio attribuire a lei, signor Sindaco e alla sua amministrazione, responsabilità non sue, certamente molte sono da ascrivere alle amministrazioni precedenti, visto che la sua amministrazione è ancora tutta da scoprire, a parte ciò che ha lasciato intravvedere finora, nella speranza che possa raddrizzare il timone e condurre la barca in porti sicuri.

Le chiedo, signor Sindaco, di non deludere le aspettative dei suoi elettori e dei suoi concittadini tutti, i quali aspirano a vedere realizzate le promesse che lei ha lanciato in campagna elettorale, ma che soprattutto vorrebbero vedere ben coniugata la relazione tra solidarietà e dovere, diritto alla casa e pignoramento, diritto al lavoro e alla vita e tasse spropositate; diamo la casa a chi non ne ha, ma la togliamo a chi non può pagare; diamo sussidi ai bisognosi, ma togliamo le mutande ai lavoratori.

Certo della sua migliore attenzione verso le problematiche della città, le porgo cordiali saluti e i migliori auguri per la realizzazione di ogni bene per i suoi concittadini.

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it