LETTERA A “CHE CHIAVOLA” E AGLI ALTRI CONSIGLIERI “PALADINI DELLA TAVOLA ROTONDA”

 Un manuale di “bon ton” per fare l’opposizione come aggrada al sindaco e ai consiglieri di maggioranza? Secondo il sindaco e la sua corte evidentemente sì, se passano il tempo a …..bacchettare il segretario cittadino del Pd, Giuseppe Calabrese, il quale, con una assoluta mancanza di “savoir faire”, continua a…..fare opposizione, netta e precisa, e a denunciare i disagi della cittadinanza.

Li vogliamo enumerare i disagi? A partire dalla parziale chiusura di viale del Fante che da tempo ormai non consente di accedere al centro in maniera agevole. I cittadini sono esasperati per questo e non perché le critiche di Calabrese feriscono le loro orecchie.

Gli abitanti e i commercianti del centro storico si lamentano perché Calabrese critica o perché il sindaco li ha posti in ginocchio mettendo a soqquadro via Roma (pare che sarà tutto pronto per l’inaugurazione della festa di S. Giovanni, ma intanto, i commercianti sono ridotti al lumicino, i pochi superstiti che si ostinano a frequentare il centro affrontano mille disagi e i turisti, che ancora continuano ad arrivare, non si sa come, passeggiano tra le macerie, le ruspe, la polvere.

Il consigliere che cita “la politica costruttiva del sindaco” è incorso in un refuso o ha una scarsa dimestichezza con la lingua madre? Perché quella che Dipasquale ha portato avanti è stata semmai, la “politica dei costruttori”.

Ci vuole poi una bella “faccia di tolla” ad affermare che il centrosinistra, in pochi mesi di attività, ha distrutto il centro storico, mentre Dipasquale, già al secondo mandato, soffrendo della Sindrome di Michelangelo, ha collezionato una bella serie di incompiute.

 Ci vogliono anche grandi doti manipolatorie sia della realtà, sia del lessico: perché ci si può pure “smarcare dal partito di Berlusconi in tempi non sospetti”, ma i metodi restano gli stessi: tracotanza, supponenza, arroganza verso chi fa della sana e libera opposizione ed esercita il suo ruolo con passione e competenza, e promesse che non saranno mai mantenute verso i cittadini.

Nel frattempo, marciamo allegramente verso il baratro.

 

 

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