L’ETNOCENTRISMO AL CHOCCOBAROCCO NON C’E’ STATO !

Gentile Direttore, La ringrazio, innanzitutto, per la gentilezza che Lei usa nei miei confronti, nel dare voce, attraverso il Suo giornale, ad una cittadina che vuole esprimere la sua partecipazione alla vita della Città, che manifesta le proprie sensazioni ed emozioni e desidera condividerle.
Robert Baden Powell, il grande fondatore dello Scautismo, di cui ho fatto parte e che continua a permeare il mio modo di pensare e di agire, sottolineava la “Positività” di ogni essere umano ed è da lì, a mio avviso, che bisogna iniziare ad agire perchè si possa progredire verso una sempre migliore relazione, verso “cieli nuovi e terre nuove” della singola persona e dell’ Umanità intera.
Nei tanti anni di  insegnamento, ho avuto modo di frequentare colleghi trasferiti a Modica dai comuni limitrofi, con cui ho stabilito ottimi e positivi rapporti professionali di collaborazione, di amicizia e di stima reciproci; e se i casi della vita ci permettono di incontrarci è, con grandissimo affetto e partecipazione, che ricordiamo le tante esperienze vissute e l’ afflato che ci univa.
Sui bus navetta e lungo il “Salotto” della mia Città, poi, con sommo piacere ed orgoglio, ho potuto constatare la presenza di numerosi turisti provenienti da Ragusa, Vittoria, Comiso a cui,oltre a dare il benvenuto, ho fornito spiegazioni, in merito ad alcuni particolari logistici, relativi all’evento del Choccobarocco, richiestomi dagli stessi.
Non ho “mai” notato nè antagonismi, nè inimicizie, tutt’altro; ho percepito e sperimentato positività di rapporti, condivisione di intenti, apertura alla collaborazione, bellezza nella capacità di frequentare le tante manifestazioni che si realizzano nei comuni della nostra Provincia, con reciprocità di ospitalità e di accoglienza.
Se poi ci sono dei retroscena su contributi economici, spese e sprechi, io non ne sono a conoscenza. Chi desidera chiarimenti, li chieda, chi sa, parli, chi ha idee da proporre, lo faccia!
In uno Stato democratico, ne ha diritto, ma senza astiosità e ostilità!
Io, da cittadina, osservo e vivo una realtà che fa parte della mia esperienza quotidiana e di questo prendo atto e, nel bene e nel male, sottolineo nelle mie riflessioni.
Sicuramente le condizioni meteorologiche avverse non hanno contribuito al buon successo dell’evento. I primi a dolersene, di certo, saranno stati gli stessi organizzatori e i tanti esposi-
tori; ma anche tutte quelle persone che non hanno potuto partecipare, gustare e ammirare la bontà e la bellezza del cioccolato locale e nazionale.
Potremmo suggerire, a chi di dovere, di spostare l’evento in un periodo dell’anno, climaticamente, più favorevole, invitare tutti a superare egoismi e barriere culturali, usare maggiore oculatezza nell’uso delle risorse economiche: queste le nostre umane possibilità. Non siamo in grado, e credo nessuno, di compiere miracoli!

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