LEGGE SU IBLA, INTERVIENE IL VICE SINDACO DI RAGUSA COSENTINI

“Rimodulando le previsioni della legge regionale 61/81 si corre il rischio di svuotare di senso una normativa che fino ad oggi ha dato buoni frutti”. Così Giovanni Cosentini, vicesindaco di Ragusa ed esponente provinciale dell’Udc, interviene nello scambio di interventi che ha avuto per oggetto la previsione di estendere i benefici normativi della legge regionale 61/81, meglio conosciuta come legge su Ibla, ad altri comuni della provincia iblea. “Il dibattito sviluppatosi a fine agosto – continua il vicesindaco di Ragusa – è deludente. Penso sempre ad una politica che riesca a volare alto. Quando, invece, il rischio è di fare la fine dei capponi di Renzo, è chiaro che non posso che esprimere consistenti perplessità”.

La legge su Ibla anno dopo anno, soprattutto di recente, con la Regione che ha bloccato i rubinetti delle erogazioni finanziarie per gli enti locali, ha rappresentato una vittoria per il comune di Ragusa nonostante la nostra città sia orfana di una propria rappresentanza parlamentare.

Sotto la guida del sindaco Nello Dipasquale siamo stati capaci di sventare i vari agguati che si volevano perpetrare in aula, a Palermo. Questo il giudizio di Cosentini, il quale continua: “Mi meraviglia il fatto che non si sia percepito, leggendo le proposte di rimodulazione della stessa norma da parte di alcuni parlamentari iblei, che in fase di discussione del disegno di legge si verificherebbero chissà quali stravolgimenti, perché è evidente che appetiti del genere saranno manifestati da tanti altri Comuni siciliani che si trovano nella stessa condizione di Modica, finendo col rendere praticamente inutile ogni prospettiva iniziale.

Ecco perché piuttosto che prendere di mira la legge su Ibla occorrerebbe predisporre un disegno di legge nuovo di zecca in grado di prendere in considerazione le opportunità di valorizzazione delle città che si fregiano di siti Unesco. Allora sì che l’intervento contemplato potrebbe risultare interessante e ottenere addirittura l’appoggio del Comune di Ragusa.

Ma fin quando si toglie a Sparta per far sopravvivere Atene – conclude Giovanni Cosentini – non ritengo verranno fatti gli interessi della nostra comunità. Invito i parlamentari iblei a ripensare con attenzione un aspetto cruciale per lo sviluppo futuro dei nostri centri barocchi. Solo così potremo guardare avanti con maggiore fiducia”. (Laura Curella.)

 

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