Legge stabilità Regione Sicilia impugnata da Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato quindici leggi regionali e ha deliberato di impugnare: la legge della Regione Sardegna n. 1 del 21/02/2023, “Legge di stabilita’ 2023” in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di coordinamento della finanza pubblica, violano l’articolo 117, terzo comma, della Costituzione; la legge della Regione Siciliana n. 2 del 22/02/2023, “Legge di stabilita’ regionale 2023-2025”, in quanto talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale violano gli articoli 3, 9, 97, 117, primo comma, secondo comma, lett. e), g) e l), e terzo comma, 119, quinto comma, nonche’ l’articolo 81, comma tre, relativamente alla copertura finanziaria.

Critiche dal Movimento 5 Stelle

La legge di stabilità regionale aveva ottenuto il via libera da Sala d’Ecole lo scorso febbraio. “Finanziaria impugnata? La meraviglia e che ci si meravigli – dice il capogruppo del M5s, Antonio De Luca -. Tutto ampiamente previsto e prevedibile, al punto che lo avevamo anche denunciato in Aula, tranne nelle stanze dei bottoni di Schifani, che per questa sonora bocciatura non può nemmeno appigliarsi all’alibi preferito da Musumeci: scaricare le colpe dei fallimenti sull’ostilità del governo Conte”. “Certo che se dovessimo dare le pagelle a questo primo scorcio di legislatura, dovremmo inventarcelo un numero tanto basso – aggiunge il pentastellato -. Niente proposte, nessuna iniziativa, solo litigi e la prima e unica legge che è stata fatta è finita a gambe all’aria. Finora l’Esecutivo Schifani non ha prodotto nulla di utile, anzi non ha fatto proprio niente, se non proclami seguiti dal nulla, come nel caso del caro voli, o disastri, come le operazioni sfornate dall’assessorato al Turismo. Se il buongiorno si vede dal mattino non è difficile prevedere tempi durissimi per i siciliani”, conclude De Luca.

“La manovra regge”

“La manovra non viene intaccata nel suo impianto. Per quanto riguarda le coperture, nel corso delle interlocuzioni intrattenute nelle scorse ore, il ministro della Coesione, Raffaele Fitto, ha manifestato al presidente Renato Schifani la propria disponibilità ad assegnare le risorse del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 da destinare al finanziamento degli investimenti, di cui alle disposizioni oggi impugnate, coerenti con le linee di intervento del programma”. A dirlo è l’assessore all’Economia della Regione siciliana, Marco Falcone, dopo l’impugnativa di alcune norme della Finanziaria regionale da parte del Consiglio dei ministri

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