LEGGE PORCELLUM, LA REAZIONE DEL COMITATO IBLEO PROMOTORE DELLA RACCOLTA FIRME

Il “Comitato promotore per l’Abrogazione della legge elettorale Porcellum” torna a dire la sua dopo la recente decisione della Corte Costituzionale di dire no al referendum abrogativo, provvedimento che Antonio Di Pietro ha definito come “una sentenza politica per fare un piacere al Capo dello Stato”.

Nonostante questo però il comitato territoriale ibleo annuncia il proseguimento della battaglia a livello nazionale e locale nella volontà culturale e politica di voler cambiare una legge che non è altro che un “obbrobrio”.

Il comitato, formatosi spontaneamente senza posizione pregiudiziali o ideologiche, ha appoggiato la raccolta firme non perché speravano in un ritorno al “Mattarellum”, non perché fosse appoggiata da alcuni partiti piuttosto che altri, ma perché, dicono “abbiamo creduto nel merito dell’iniziativa, perché senza se e senza ci siamo opposti a questo sistema elettorale figlio di ragionamenti oligarchici all’interno dei partiti, sistema elettorale che sottrae al votante il diritto di scelta e consente ai capibastone dentro i partiti di scegliere i deputati più “obbedienti”, dando un contributo di 1600 firme in 16 ore di raccolta firme nelle di tutta la provincia”.

Il no della Corte Costituzionale però non pregiudica l’iniziativa della raccolta firme che ha comunque vinto: essa è infatti riuscita dal basso a far passare un messaggio politicamente forte creando un dibattito serio tra le forze politiche e all’interno dell’opinione pubblica perché da mesi, dopo aver raccolto un milione e duecentomila firme, si discute sulla necessità di cambiare un sistema elettorale dannoso per gli italiani e per l’Italia.

Tocca ora al Parlamento e alle forze politiche dimostrare responsabilità trasformando il messaggio politico in proposta politica in modo da poter costruire una legge utile al Paese e in grado di riconsegnare all’elettore il diritto di scelta da un lato e la stabilità di governo dall’altra.

“Ci sono – conclude il Comitato – un milione e duecentomila italiani  che hanno creduto in questa raccolta firme e noi, dal canto nostro, contribuiremo a tenere sempre alta l’attenzione su questo tema così importante per la nostra democrazia.”

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