È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LEGAMBIENTE PUBBLICA LE PROPRIE OSSERVAZIONI
03 Giu 2015 06:42
All’indomani della fumata bianca che ha caratterizzato il primo turno delle Amministrative per la scelta del nuovo Sindaco di Ispica, ed in vista del ballottaggio che ha prolungato di fatto la campagna elettorale di ulteriori 15 giorni, il Circolo Sikelion pubblica una sorta di appendice al proprio Manifesto per l’ambiente, già illustrato nelle scorse settimane.
L’occasione è l’imminente scadenza, il prossimo 7 giugno, del termine per la presentazione di osservazioni sulla rielaborazione parziale del piano regolatore generale, depositato lo scorso 8 maggio.
In particolare, Legambiente richiama con forza l’attenzione delle forze politiche ancora in campo e di tutti i cittadini sulla necessità che il nuovo strumento urbanistico sia orientato ad uno sviluppo davvero ecosostenibile. Uno sviluppo che, secondo una ricetta altrove rivelatasi vincente, si basa sul contenimento della cementificazione di aree verdi; sulla creazione di “corridoi ambientali” nelle aree critiche come quelle costiere (utili nel caso di calamità naturali); sull’incremento dei percorsi pedonali e ciclabili; sull’incentivazione del trasporto pubblico. Ma soprattutto, occorre avere il coraggio di porre un freno ai nuovi quartieri in espansione, col riconoscimento di agevolazioni a chi decide di valorizzare edifici preesistenti, specie nel centro storico.
La logica dev’essere quella secondo cui qualsiasi intervento di modifica del territorio debba prevedere delle premialità se effettuato con criteri che rispettino il paesaggio e le valenze ambientali. In quest’ottica, occorre guardare a molteplici fattori quali energia (con particolare attenzione alle fonti rinnovabili ed al risparmio energetico), acqua (potabile, piovana, di falda), smaltimento dei rifiuti, inquinamento (anche acustico ed elettromagnetico), sicurezza idrogeologica (si pensi all’erosione costiera). Otto i punti cruciali della ricetta targata Cigno Verde:
1) analisi delle risorse ambientali e promozione dell’equilibrio fra uso e conservazione;
2) regolamentazione dell’uso del suolo e del sottosuolo;
3) congrua politica delle risorse energetiche per gli edifici, ricorso ad energie rinnovabili e adeguati programmi di sviluppo ed integrazione;
4) congrua politica delle risorse idriche per gli edifici, miglioramento degli equilibri idrogeologici, salvaguardia del ciclo naturale delle acque;
5) partecipazione della collettività alla gestione del territorio, in aggiunta alle procedure già previste dalla legge e previsione di strutture atte a garantire la diffusione di informazioni per il pubblico sulla qualità energetico-ambientale degli interventi sugli edifici e relativi spazi aperti;
6) banche dati e studi ambientali organizzati da soggetti pubblici e privati che operano nel settore e acquisiti anche attraverso specifici accordi tra i soggetti medesimi;
7) promozione di forme di pianificazione partecipata del territorio con tutti i soggetti interessati alle politiche ambientali;
8) individuazione di aree del centro storico da sottoporre a prescrizioni particolari, in modo da ridurre l’arbitrarietà degli interventi architettonici (nonché dei pareri della Soprintendenza).
Infine, Legambiente chiede che il Prg sia accompagnato da ulteriori regole:
1) Carta del verde urbano;
2) Carta per la riqualificazione urbana delle aree periferiche della città;
3) Carta delle aree soggette a recupero urbanistico;
4) Carta delle aree soggette a recupero ambientale.
«Come cittadini, la circostanza che il nuovo Prg sia stato pubblicato a ridosso della scadenza della sindacatura e pertanto in piena campagna elettorale ci ha lasciato francamente perplessi», confessa la presidente, dott.ssa Natalia Carpanzano. «L’Amministrazione uscente avrebbe dovuto prevedere che l’imminenza delle elezioni avrebbe catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica, rischiando di distoglierla da un atto tanto importante come un nuovo strumento urbanistico. Rischio che, nel nostro piccolo, proprio noi di Legambiente stiamo cercando di scongiurare!».
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