È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LEGALITÀ, RIVOGLIAMO LA NOSTRA SCICLI!
11 Lug 2016 17:10
In tempi non sospetti e, soprattutto, siamo stati i primi di Fratelli d’Italia a puntare il dito, denunciando un’infamabile accusa verso una città che ha subito una macchina del fango mediatica senza scampo: ci riferiamo all’atroce sentenza mediatica e spietata partita dal Presidente Crocetta riguardante lo scioglimento per mafia del Comune di Scicli in Provincia di Ragusa, cui noi rispondemmo per primi fine aprile 2015 lanciando un J’accuse su un’ingiustizia accanita e senza pietà.
Una decisione assunta dal Consiglio dei Ministri, dal Presidente Renzi e su parere favorevole del Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta.
Nel marzo 2015, il Prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè chiuse l’istruttoria. Dura la posizione del presidente Crocetta. «I partiti politici di Scicli, non tutti, e non tutti all’interno degli stessi partiti, hanno perso un’occasione importante per marcare la loro distanza dal recente passato, proponendo una serie di nomi in continuità col passato. Nel Pd non tutti erano su queste posizioni. Il Megafono aveva proposto un totale rinnovamento della rappresentanza politica proponendo un esponente delle forze dell’ordine, se gli altri partiti avessero avuto il coraggio si sarebbe evitato lo scioglimento. Il pericolo che le prossime elezioni amministrative fossero infiltrare dalla mafia, ha indotto il ministero dell’Interno a proporre lo scioglimento e la Regione non ha potuto dire una bugia. Solo con la verità si potrà cambiare, anche se si provoca a Scicli una cicatrice che toccherà alla società civile sanare. Le accuse del voto di scambio e di concorso esterno nei confronti dell’ex sindaco, le assunzioni nel settore dei rifiuti, il frequente ricorso alle somme urgenze, le infiltrazioni che ci sono anche nella macchina burocratica, hanno indotto al commissariamento per infiltrazioni mafiose. Se i partiti avessero preso atto che bisogna cambiare, non si sarebbe arrivati ad una misura così dura. Lo Stato doveva reagire ed ha reagito».
In quella circostanza fummo i primi ad intervenire denunciando la gravissima e incredibile affermazione del Presidente Crocetta con un comunicato stampa in data 29 aprile 2015 e, di conseguenza l’indomani, il caso fu sollevato da molte redazioni di stampa e, addirittura da un noto ed internazionale motore di ricerca.
Addirittura, la città ha dovuto subire alcune dichiarazioni riportate dalla stampa domenica 22 maggio 2016 in occasione di una visita a Modica, in merito allo scioglimento del Comune di Scicli, da parte del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano: “Abbiamo operato una scelta forte e dolorosa. L’ho proposta io, dunque me ne assumo la piena responsabilità. Mi auguro che questo sia un periodo in cui tutto quanto venga bonificato anche in termini di rischi successivi e che si possa tornare presto alla democrazia e quindi al voto; ma dobbiamo tornare al voto solo quando siamo certi di prevenire
ogni infiltrazione”.
Tutto alla mercè di alcuni comuni italiani come quello di Sacrofano a nord della Provincia di Roma, ritenuto “quartiere generale della cupola” dove indagini su indagini, prove schiaccianti di colpevolezza e, soprattutto di infiltrazioni mafiose eppure, sindaco compreso e indagato, è rimasto al proprio posto.
In quella circostanza, a dire il vero, al Comune di Sacrofano vennero solo rimossi la responsabile dell’Ufficio Urbanistico e uno dei dirigenti dell’Ufficio raccolta rifiuti come disposto dal Ministro Alfano.
In che modo la giustizia italiana agisce sugli enti?
Il Comune di Scicli e quello di Sacrofano sono stati trattati nello stesso periodo, eppure l’epilogo conclusivo è ben diverso, in peggio, solo per noi sciclitani.
Il Tar del Lazio ai consiglieri comunali, sciolti per mafia, aveva negato la sospensione dello scioglimento, mentre i commissari straordinari con i soldi nostri, quelli degli sciclitani, appunto, hanno fatto opposizione per mantenere lo scioglimento per mafia nominando, addirittura, un legale di Palermo. Quale il motivo è l’interesse per cui i tre commissari nominati insistono per Scicli mafiosa?
Il Tar ha confermato lo scioglimento per mafia solo ed esclusivamente per via del processo in corso nei confronti dell’ex Sindaco Susino, per presunte infiltrazioni mafiose.
Oggi il Sindaco Susino è stato assolto dall’accusa, quindi l’Appello proposto potrebbe pronunciarsi certamente per l’annullamento dello scioglimento.
Adesso si esige l’appello per aver diffamato a livello nazionale la città. Non c’è risarcimento che possa tenere davanti all’etichetta di infiltrazioni mafiose che Scicli è stata costretta a subire.
Tuttavia, si Chiede alla S.V. Illustrissima, Presidente della Repubblica, di revocare immediatamente, i commissari straordinari insediati nell’Ente e ripristinare, così, la legalità.
I vertici nazionali nelle persone del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano e il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta dovrebbero assumersi ogni responsabilità di quello che hanno fatto ledendo fortemente una comunità quella della mia città, Scicli, la “Vigata” di Montalbano, patrimonio dell’Unesco, la città di Italo, il cane prodigio, del “Cristo del Burgos” con le sue splendide coste invidiate in tutto il mondo.
Scicli, altresì, meta di numerosi turisti per il suo splendido mare e le sue spiagge, città di gente operosa e per bene, certamente non mafiosa, “La città più bella del mondo” -esclamava Elio Vittorini- oggi, costretta a pagare un danno inqualificabile per colpa della scelleratezza di una politica approssimativa e azzardosa nel condurre una città nella gogna mediatica.
Noi siamo gente operosa e onesta non certamente mafiosi.
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