LE VARIE DOMINAZIONI CI HANNO DATO PADRONI E SUDDITANZE

Demos = Popolo, Crate = Potere.
Sovente rifletto su questa parola e stranamente penso “ma a noi cittadini quanto fa comodo che lo Stato sia feudatario e noi considerati sudditi?”
Noi del meridione quale significato diamo alla parola democrazia? Le varie dominazioni che si sono susseguite in Sicilia, quanto hanno influito sul nostro concetto di democrazia? Riusciamo oggi  a vivere una democrazia partecipata. Cosa ci aspettiamo dai politici?
Noi meridionali abbiamo molte aspettative, lo stato, pensiamo, ci deve organizzare.
Lo Stato, per noi supremo dio, deve darci, come il padre con i figli, una organizzazione. Ma siamo sicuri che deve proprio organizzarci.  Per  molti aspetti abbiamo fatto nostro il concetto di liberalismo. Ma il concetto di liberalismo non è forse l’opposto di quello statalista?
Allora fondendo il concetto di liberalismo con quello  di Stato non potrebbe nascere il concetto di democrazia. Possiamo essere noi stessi essere espressione di democrazia e allo stesso tempo garanti di essa!
Lo Stato siamo noi, anche noi cittadini meridionali, dobbiamo essere liberi di rimboccarci le maniche e procedere allo sviluppo delle nostre attività. Dobbiamo vivere  in democrazia.
Non riusciamo a indicare se lo stato feudatario ci ha fatto comodo o no, ma ora vogliamo essere non sudditi di dominatori, ma garanti del sistema Stato  e del liberalismo, i governi ed i meno giovani non sono  sudditi di un’Italia unita ma partecipi nella gestione dello  Stato Democratico.
Il racconto della  storia è stato falsato, le varie dominazioni avute ci hanno dato padroni e sudditanza, abbiamo avuto migliaia di morti, comprese quelle avvenute dopo l’Unità d’Italia in nome del concetto di unità, ma sono state morti di giovani, di anziani, di donne che ancora una volta hanno piegato il sud che rivendicava l’appartenenza ad uno stato liberale.
Ma ora basta, ora che tutto è avvenuto vogliamo partecipare alla democrazia, vogliamo che i politici a cui abbiamo dato la delega per rappresentarci non si chiudano negli allori delle caste ma scendano direttamente tra il popolo per conoscere aspettative, esigenze, per potenziare ricerca e cultura, legalità, impegno civile.
La democrazia esige rispetto da tutti, il sud chiede rispetto e non politiche di assistenzialismo, si chiedono politiche di sviluppo che passano attraverso la ricerca, il ribasso del costo del danaro, la vicinanza delle banche al sistema imprenditoriale, le banche non come poteri intoccabili ma come poteri al servizio della gente .
Si chiedono politiche serie di investimenti volte alla valorizzazione delle risorse, tante, che abbiamo, si chiede ora libertà dai poteri forti.
Per favore liberateci da quei politici, alti finanzieri, alti funzionari che detengono concetti auto referenziazioni, di gestione del potere secondo logiche che non prevedono la partecipazione della gente.
“Gli indignati” nelle piazze italiane. I giovani sono indignati. Hanno ragione di protestare nei confronti di quegli incapaci che gli hanno rubato il futuro. Questa è crisi di protesta, Siamo circondati dall’esplosione dell’assurdità. Riappropriamoci della cultura, della società.
Gli antichi greci partendo dal concetto di democrazia  hanno portato  cultura civile nel bacino del Mediterraneo ed ancora oggi ci fanno scuola.

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