LE POLEMICHE SU PIAZZA LIBERTA’ SUSCITATE DA RAGUSAOGGI

 

Non credevo, in tutta onestà, di suscitare tali e tante reazioni con l’articolo relativo al progetto della “nuova” Piazza Libertà a Ragusa.

A dire il vero (una verità riscontrabile grazie al fatto che i quotidiani online, a differenza dei cartacei, possono permettersi un archivio praticamente illimitato e sopratutto sempre consultabile) mi ero limitato a sostenere una mia personale tesi, sintetizzabile così: la Piazza Libertà è un altissimo esempio di un tipo di architettura, la “razionalista”, che non deve essere “manomessa”.

Il Comune vorrebbe invece modificare la Piazza Libertà con un duplice intervento: il primo, la chiusura al traffico (concordiamo assolutamente), il secondo, per la realizzazione di una sorta di giardino (non concordiamo per nulla). Una serie di commenti all’articolo, e soprattutto una miriade di telefonate al direttore Franco Portelli, hanno messo in evidenza una serie di opinioni, nessuna uguale all’altra, relativamente non tanto all’articolo – appare evidente – quanto al progetto in parola. Tra le altre segnalazioni, soprattutto telefoniche e quindi a me “girate” da Portelli, alcune hanno fatto presente che l’intervento in Piazza Libertà dovrebbe essere “curato” dall’Amministrazione Comunale, ma finanziato (pare con circa due milioni di euro) dalla Panther Oil, la compagnia statunitense che estrae petrolio dal territorio comunale ragusano.

Data per vera l’informazione, ci chiediamo, ancora una volta: è così difficile capire che un monumento, un pezzo d’arte, una piazza di un particolare, determinato, riconosciuto stile deve, non può, deve essere rispettato? Sareste d’accordo a modificare il barocco Duomo di San Giorgio ad Ibla e farlo diventare una moderna chiesa tutta cemento e specchi? E non dite che il barocco è bello e il moderno è brutto, perché non è una questione di gusti, ma solo e soltanto di rispetto di un determinato stile.

E allora, se l’architettura razionalista utilizzata da Ernesto La Padula architetto romano per la nostra Piazza Libertà (allora Piazza Impero) sia per alcuni bella (io tra questi) e per altri, anche più numerosi, brutta, non significa nulla, ma proprio nulla, il fatto che la sua trasformazione possa essere pagata con soldi di un munifico privato.

Se la Panther Oil è effettivamente così gentile (il perché lo sia non mi interessa, perché a chiederselo dovrebbe essere il sindaco Dipasquale, il mio primo cittadino del quale mi fido) da fornire due milioni di euro alla nostra città, bisogna dire grazie e poi spendere questi soldi per, ed è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare, consolidare gli immobili che ospitano gli istituti scolastici (molti dei quali versano in condizioni affatto buone).

In conclusione, rimango della mia opinione: la Piazza Libertà è un modello, una perfetta rappresentazione di un modo di vedere e vivere l’architettura. Può non piacere, ma non può essere giustificato alcun intervento invasivo o, peggio, distruttivo. Anche se in buona fede, anche se l’idea di un giardinetto tutto fiori, alberi e laghetti potrebbe apparire gradevole alle anime sensibili che poco gradimento hanno sempre mostrato per la grigia e squadrata piazza che venne pensata e costruita per le “oceaniche” folle in delirante ascolto.

PS: ci rendiamo anche conto che non è possibile inaugurare i lavori di consolidamento di una scuola, mentre è una bella cerimonia quella di inaugurazione della “nuova” Piazza Libertà, anche se finta (la Piazza, non la inaugurazione).

 

 

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