LE INESATTEZZE VERIFICATE DA ME PERSONALMENTE

Sottotitolo: Lettera semiseria di una stupita consigliera.

Come molti ho ricevuto l’ultimo numero del periodico “La Provincia di Ragusa” e tra i vari articoli, alcuni anche di particolare spessore culturale, ho letto con interesse – visto che riguardava il mio luogo del cuore e dell’anima – l’articolo ” Da Marina a Punta Secca: la strada è più facile”. Con dovizia di particolari e documentazione fotografica raffigurante tratti stradali e i soli noti inauguratori, si informava la collettività iblea e non solo, della apertura della “nuova strada intercomunale che bypassa il litorale” grazie alla quale, testuale, “la rete viaria provinciale fa un bel salto di qualità”, definita dall’orgoglioso e soddisfatto presidente Antoci, come “un’arteria stradale nuova, snella e strategica per i residenti, ma anche per i turisti che vorranno conoscere questo bellissimo tratto della nostra costa”, ed anche come “la migliore risposta a chi parla di una viabilità provinciale non rispondente alle esigenze del territorio”. Ora, poichè sono una residente di Punta Secca, una turista (per caso), una elettrice e infine anche una rappresentante istituzionale che, in uno agli altri consiglieri di opposizione, ha tenuto alta l’attenzione sullo stato disastroso della rete viaria provinciale, ho deciso di percorrere “di persona personalmente” la nuova strada. Non l’avessi mai fatto! Beata ignoranza!

Eccovi la cronaca del viaggio, che invito tutti ad effettuare per una diretta verifica dei luoghi. Inizio il percorso da Marina di Ragusa, come farebbe qualsiasi turista nel suo tour ibleo del barocco, e mi accorgo subito che la strada ha inizio da un preesistente troncone stradale da cui hanno accesso varie masserie, e impianti serricoli. Già tale troncone presenta un fondo stradale disconnesso, mentre le aree laterali sono piene di rifiuti di vario tipo, ingombranti e non, non rimossi, credo, a causa dei soliti irrisolti problemi di competenza tra Provincia e Comuni. Non mi pare un buon inizio, ma vado avanti. Subito dopo si apre una grande, ma veramente grande, rotonda da cui si diparte un nastro d’asfalto nuovo e compatto, sormontato da un cavalcavia. Esattamente come rappresentato sulle foto pubblicate.

Eccomi quindi sul fiore all’occhiello della viabilità iblea, sulla via del turismo! Però percorsi circa 800 metri di questa meraviglia, un cartello stradale turistico mi indica che per raggiungere Punta Secca devo immettermi in un’altra strada: in buona fede penso che sia la  prosecuzione della “arteria snella e strategica” così pubblicizzata. Errore! Mi trovo invece immessa in una stradina in aperta campagna, costeggiata da una irregolare e indiscriminata successione di impianti serricoli e abitazioni estive, priva di alcun cartello che la definisca come provinciale o altro (forse regionale, forse comunale o forse interpoderale, chissà), che oltre ad aver una ampiezza non superiore a 10 metri, mostra subito all’ignaro viandante il suo unico e solo cartello stradale: STRADA DISSESTATA. E che dissesto: buche ovunque, manto stradale deformato e mal rattoppato, segnaletica non solo verticale, anche orizzontale (le strisce bianche per intenderci) inesistente! Meno male che viaggio con una utilitaria, ma sono costretta a chiedermi cosa accadrebbe se la stessa venisse percorsa in entrambi i sensi da autobus turistici: ai posteri l’ardua risposta!  Percorsi i primi metri vengo investita da una zaffata maleodorante; la vista viene in soccorso dell’olfatto ed il mistero è risolto. Si tratta degli effluvi provenienti dalle adiacenti vasche di decantazione dei liquami del depuratore di Santa Croce Camerina.

Profumi ed odori di Sicilia, graziosamente offerti all’agognato flusso turistico! E non oso immaginare quale composita “fragranza” aleggerà sui luoghi al momento della concimazione delle vicine serre. Continuo a percorrere la strada, chiaramente a passo d’uomo per il pessimo fondo stradale, per i costanti e continui varchi di accesso ad abitazioni e/o serre, per la presenza di mezzi agricoli, oltre che di svariati cani e gatti: dopo circa due chilometri però, fine della strada. Fine nel senso proprio del termine, perché mi trovo davanti un muro. Il muro però, bontà sua, ospita un cartello stradale turistico: svolta a sinistra per Punta Secca – La casa del Commissario Montalbano! Tramite due piccoli budelli stradali (chissà se un autobus ce la fa) e un pericolosissimo incrocio (non segnalato e di insolita geometria), mi trovo immessa nella strada comunale Santa Croce – Punta Secca a circa 3 Km da quest’ultima, e cioè sulla strada che sono abituata a percorrere da più di un quarto di secolo. Fine del viaggio. Sogno (rectius incubo) o son desta? E la strada nuova dov’è? Dov’è la nuova arteria, snella e sicura, per residenti e turisti, che ha fatto fare un salto di qualità alla rete viaria provinciale? Io ancora la cerco, ma NON ESISTE!.

Di nuovo c’è solo una bretella di 800 metri circa, con magnifica rotonda e fotogenico cavalcavia, che mette in collegamento preesistenti viabilità interne alle contrade agricole, inidonee e insufficienti di per se stesse a sopportare il traffico estivo residenziale, per non parlare dell’auspicato traffico turistico, per altro neppure riasfaltate, e totalmente prive della necessaria ed indispensabile segnaletica orizzontale verticale. Ora va bene che le elezioni sono tra meno di due anni e che quindi tutto fa brodo, ma anche così è paradossale sbandierare ai quattro venti che solo 800 metri di nastro stradale sono una nuova strada, che fanno fare il salto di qualità alla rete viaria e che costituiscono la migliore risposta e chi come me, parla da anni di viabilità provinciale non rispondente alle esigenze del territorio!Come donna di questa splendida terra, di gran lunga migliore di chi la rappresenta, oltre allo stupore per cotanta improntitudine, sento una fortissima indignazione per il presente mancato e per il futuro rubato alla mia e alle prossime generazioni. E invito tutti ad indignarsi e a pretendere risposte concrete ai reali problemi di viabilità provinciale.

 

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