“LE FOTO PIU’ BELLE DEI NOSTRI LETTORI”

Uscita n. 121 dell’apprezzata rubrica “Le foto più belle dei nostri lettori” in compagnia degli scatti di Giusy Garozzo. La Cattedrale di Sant’Agata è stato più volte distrutto e riedificato dopo i terremoti e le eruzioni vulcaniche che si sono susseguite nel tempo. La prima edificazione risale al periodo 1078-1094 e venne realizzata sulle rovine delle Terme Achilliane risalenti ai Romani, su iniziativa del conte Ruggero, acquisendo tutte le caratteristiche di ecclesia munita (cioè fortificata). Già nel 1169, un terremoto catastrofico la demolì quasi completamente, lasciando in piedi solo la parte absidale. Nel 1194 un incendio creò notevoli danni ed infine nel 1693 il terremoto che colpì il Val di Noto la distrusse quasi completamente.

I resti normanni consistono nel corpo dell’alto transetto, due torrioni mozzi (forse coevi al primitivo impianto) e le tre absidi semicircolari, le quali, visibili dal cortile dell’Arcivescovado, sono composte da grossi blocchi di pietra lavica, gran parte dei quali è stata recuperata dall’anfiteatro romano. Porzioni di muro d’ambito e il muro di prospetto sono stati inglobati dalla ricostruzione settecentesca.

Il vasto e grandioso interno presenta una pianta a croce latina ed è ripartito in tre navate. Nella navata di destra, in una nicchia affrescata con un Battesimo di Gesù Cristo, si trova il battistero protetto da una cancellata in ferro battuto. Sul primo altare troneggia una tela di santa Febronia del Borremans. Di fronte all’altare, appoggiata ad uno dei dodici pilastri che separano la navata da quella centrale, si trova la tomba del musicista catanese Vincenzo Bellini.

Protetta da un’alta cancellata in ferro battuto vi è la maestosa cappella dedicata a sant’Agata. Nella parete sinistra di essa si apre la porta dorata finemente decorata che dà accesso alla camera sotterranea chiamata dai catanesi a cammaredda, dentro cui vengono custoditi il busto reliquiario di sant’Agata e lo scrigno con le sue reliquie. Nella cappella, decorata da un affresco che raffigura santa Lucia orante sulla tomba di sant’Agata per invocare la guarigione della madre inferma, vi è il monumento funebre del viceré Ferdinando Acugna grande devoto della martire Agata. Sull’altare della cappella è situato un bassorilievo rappresentante sant’Agata incoronata da Dio con san Pietro e san Paolo con gli evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni.

Un ringraziamento particolare alla nostra lettrice Giusy Garozzo per averci inviato i suoi scatti e vi ricordo, inoltre, che potete continuare ad inviarci le vostre fotografie all’indirizzo e-mail info@ragusaoggi.it 

 

 

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