LE DUE RAGAZZE RAPITE IN SIRIA

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo sono “disperse in Siria”,precisamente rapite ad Aleppo una settimana fa.
Rotto il silenzio imposto dal governo alla famiglia,la notizia è trapelata con fragore.
Preoccupazione,appelli e marce con le torce si diffondono in Italia per invocarne la immediata liberazione.
Giustissimo,le ragazze fondatrici di Progetto Horryaty (per aiutare la Siria) sembra proprio abbiano svolto la propria opera nei campi profughi posti in territorio “liberato”, ad Aleppo.
Fin qui la “cronaca” corrente.
Però una ulteriore considerazione va pure fatta,anche se non piacerà a molti : le due ragazze sono andate a soccorrere i bambini “vittime del regime di Assad”,viste le loro precedenti dichiarazioni a sostegno dei “ribelli”e la presenza in territorio fortemente presidiato dall’Isis (il famoso Califfato sognato da Al Qaeda).
Non sono “crocerossine” che salvano “tutti”,sono totalmente schierate anche se con finalità “umanitarie”.
Come spesso accade in Siria (ed anche altrove),il fronte dei “patrioti” è molto variegato e,dopo,succedono di questi fatti.
Che i “patrioti” siano poco raccomandabili    pure per chi li appoggia e cura ?
Dopo l’analogo caso del sacerdote anti-Assad,Paolo dell’Oglio,il sequestro non promette bene.
Ovviamente mi auguro (come tutti) che le ragazze tornino a casa incolumi,magari dietro pagamento del solito “riscatto” di stato.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it