LE CATENE SERVIRANNO PER RIMANERE ANCORATI ALLE NOSTRE ATTIVITÀ

35 mila i mezzi interessati che circolano nell’area iblea.  1 milione di euro la potenziale spesa; circa 50 euro a mezzo di trasporto. 
Non sono i numeri della tombola natalizia ma le stime di quanto gli automobilisti e i viaggiatori dovranno pagare, complessivamente, per dotarsi di catene (per legge oramai obbligatorie) se vogliono usufruire della strada nei mesi invernali. Interessata, in primo piano, la Ragusa-Modica. 
L’ordinanza dell’Anas di Catania, respinto perfino l’appello del Prefetto di Ragusa Giovanna Cagliostro, determina l’obbligo di dotarsi di catene da neve a bordo per attraversare la Ragusa-Modica; pena multa e decurtazione di punti dalla patente. Territorio dove neve e ghiaccio sono come l’acqua nel deserto. 
La legge, definita giustamente stravagante dal Presidente provinciale Confcommercio di Ragusa – Sergio Magro, è chiaro esempio di come si sia sempre ben disposti a pretendere oneri e euro dai cittadini senza pero’ adempiere ad una gestione corretta del bene che compensi, almeno in parte, quello che ai cittadini è chiesto dare obbligatoriamente. Proprio  “Made in Italy”. 
Ancora Magro tiene a precisare che la stessa puntualità nel “chiedere”, da parte dell’Anas, non è riscontrata quando si tratta di “gestione ordinaria e straordinaria” delle arterie stradali di loro competenza che, lasciate a se stesse, sono pericolosissime e arretrate. Rallentando il traffico, creando notevoli disservizi al cittadino e all’economia del territorio ibleo. 
” Diciamo all’Anas che le catene serviranno per rimanere ancorati alle nostre attività, per provare a farcela nel tentativo di superare questi momenti difficilissimi, per non mollare ma anche per andare a protestare, incatenati, contro provvedimenti iniqui ed insensati come quello di cui stiamo parlando. Protestare, magari, proprio sotto la sede dell’Anas di Catania”; queste le parole di Magro. 
Il fatto è che a questi “scandali quotidiani” ci si sta abituando invece che protestare giustamente e democraticamente per un sistema che mir a depredare i cittadini. 

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