Lavoro ai giovani, pensioni, Ape sociale. Le proteste dei sindacati anche a Ragusa

Il documento contenente le proposte di Cgil, Cisl, Uil sui temi previdenziali della fase seconda del confronto sindacati – governo, oggetto stamani di una manifestazioni pubblica svoltasi come nel resto nel Paese anche a Ragusa con concentramento in Piazza Matteotti (già Piazza delle Poste), è stato consegnato, da una delegazione delle confederazioni sindacali, al Prefetto di Ragusa, Maria Carmela Librizzi.
Il rappresentante del Governo ha ascoltato i temi rivendicativi contenuti nella piattaforma di Cgil, Cisl, Uil assicurando di rendicontarne alla presidenza del consiglio dei Ministri proprio alla vigilia dell’incontro al Ministero del Lavoro tra Governo e sindacati.
Nella piattaforma la revisione del meccanismo di adeguamento dei requisiti di accesso alla pensione in relazione agli incrementi ella speranza di vita; il superamento della disparità di genere delle donne e valorizzazione del lavoro di cura; flessibilità in uscita e sostegno alle future pensioni ai giovani; interventi per il rafforzamento della previdenza complementare ed il rilancio delle adesioni; operazione della spesa previdenziale da quella assistenziale; ripristino della perequazione dei trattamenti pensionistici, Ape sociale e pensione anticipata per i lavoratori precoci/cumulo gratuito; revisione delle norme che prevedono il posticipo del termine di percezione del TFR e dei TFS dei dipendenti pubblici; l’emanazione del decreto di semplificazione delle procedure per il pensionamento in caso di lavoro usurante; verifica della consistenza delle risorse residuate per l’opzione donna e l’attiva salvaguardia relativa agli esodati gestendo le problematiche aperte e infine la necessità di favorire una rapida approvazione della legge di riforma della governance degli Enti previdenziali, che affermi un vero sistema duale con una più precisa ed efficiente ripartizione dei poteri tra l’attività di gestione e l’attività di indirizzo strategico e di sorveglianza.
La manifestazione di Piazza Matteotti apertasi sotto lo slogan” Riformare le pensioni, dare lavoro ai giovani” ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti sindacali, delle diverse categorie, di Cgil, Cisl, Uil di Ragusa.
L’obiettivo del sindacato è quello di determinane, nella fase due, risultati concreti sui punti già fissati nel verbale sottoscritto dalle parti il 28 settembre del 2016.
Su queste problematiche, ancora aperte, hanno parlato Cettina Raniolo, segretaria confederale della Cisl, Ragusa – Siracusa, Gianni Iacono, segretario confederale della UIL Gela, Ragusa,Siracusa, e Peppe Scifo, segretario generale della Cgil di Ragusa.
La rappresentante della Cisl, che ha aperto la serie degli interventi, ha chiesto che nella manovra siano inseriti una serie di provvedimenti in materia di lavoro, previdenza, welfare e sviluppo nonché risorse sia per l’occupazione giovanile sia per gli ammortizzatori sociali, il congelamento dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita.
Un meccanismo che consenta di costruire pensioni dignitose per i giovani che svolgono lavori discontinui, una riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso alla pensione delle donne con figli o impegnate in lavori di cura. Necessario, infine dotarsi di una legge di bilancio che voglia avere il carattere dell’equità e delle sviluppo e che deve tenere conto di tali richieste che il sindacato unitario ha avanzato ai tavoli di confronto.
Gianni Iacono, in rappresentanza dell’Uil, entrando nel merito della piattaforma rivendicativa ha precisato che sarebbe utile separare la previdenza dall’assistenza: un distinguo che farebbe bene sul piano del miglioramento della funzionalità dei servizi. Non più rinviabile la stabilizzazione dei precari, la defiscalizzazione degli straordinari, così come sottoscrivere i contrati di lavoro dopo anni di vuoto normativo ed economico. E sarebbe altresì fondamentale destinare le poche risorse disponibili su questa piattaforma di richieste e non perderle, per motivi squisitamente elettoralistici, in mille rivoli per non accontentare poi nessuno.
E’ venuto il tempo di correggere in modo serio e mirato lo squilibrio esistente nella distribuzione del reddito che ancora oggi produce diseguaglianze alimentando la sacca della povertà nel Paese.
La serie degli interventi è stata chiusa da Peppe Scifo il quale ha subito puntato sulle politiche economiche del governo che continua a costare ai lavoratori lacrime e sangue con il maledetto obiettivo di recuperare ottanta miliardi di euro nel periodo 2012/2020 ovvero dalla Fornero in avanti. Con queste premesse la realtà vissuta ha del tragico: aumento dei rischi nei luoghi di lavoro e lievitazione delle morti sul lavoro in quanto si impiega sempre di meno sulla sicurezza e la salubrità. Così com’è richiesto il cumulo gratuito con l’Ape sociale e la pensione anticipata per i lavoratori precoci.
Di rimando ci sono lavori che avendone le condizioni non sono riconosciuti come usuranti, così come l’innalzamento dell’età lavorativa non convince, nel mentre la tassazione aumenta e il welfare scompare. Ha espresso vicinanza e solidarietà agli studenti che nelle piazze italiane hanno contestato lo strumento Scuola-Lavoro dove sfruttamento e lesione della dignità della persona la fanno da padrone. Necessario aumentare gli investimenti al sud ed è necessario un cambio di direzione per la lotta all’evasione fiscale.

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