LAVORATORI A TEMPO DETERMINATO AL COMUNE DI CHIARAMONTE GULFI

“Dopo averli ignorati per anni, adesso le organizzazione sindacali cominciano ad occuparsi dei lavoratori a tempo determinato”. E’ quanto afferma il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Vito Fornaro, in risposta alle critiche che, in questi ultimi giorni, sono state rivolte alla sua amministrazione da alcune sigle. “Strumentalizzando la questione degli stipendi, infatti, gli stessi sindacati – chiarisce Fornaro – dimenticano che nel contratto che hanno avallato nel 2006 e fatto rinnovare nel 2011, è previsto all’articolo 2 che la durata dello stesso è condizionata ai finanziamenti regionali. Il mancato pagamento, infatti, del mese di gennaio e febbraio è stato dovuto alla mancanza di garanzie sulla copertura finanziaria da parte della Regione ed in funzione della suddetta clausola non è stato possibile liquidare gli stipendi. Peraltro, l’intervento sulla stampa è tardivo e pretestuoso visto che come confermato dal sottoscritto nella riunione tra sindacati e lavoratori del 13 marzo 2014, con delibera Dg n. 58 del 14 marzo 2014, gli stipendi sono stati regolarmente liquidati previo chiarimento con la Regione del 12 marzo 2014”. Fornaro prosegue ancora: “Sulla stabilizzazione, l’Amministrazione ha più volte manifestato alle organizzazioni sindacali di volere condividere un percorso, seppur complesso, tanto è vero che nel novembre 2012 abbiamo chiesto alle stesse di formulare ipotesi su cui ragionare e confrontarsi. Ad oggi, però, non è arrivata alcuna proposta ad eccezione del Silpol. Infine le organizzazioni sindacali dovrebbero spiegare ai dipendenti a tempo determinato perché fino al 2013 questi lavoratori non hanno goduto di alcuni diritti quali il buono pasto o peggio ancora non sono stati ammessi alla ripartizione del fondo di produttività come previsto già dal rinnovo del contratto, e come peraltro fatto rilevare in altri comuni della provincia. Ed infine come mai, quando le condizioni legislative lo consentivano, non è mai stato sollecitato l’avvio di un percorso di stabilizzazione? A questo punto si rende necessario un incontro diretto con i lavoratori per fare chiarezza e per tutelare gli interessi degli stessi, oggetto in passato di ingiustificate discriminazioni e adesso di strumentalizzazioni volte a creare posizioni di potere che non hanno ragione di esistere”.

 

 

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