È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LAVORARE E BATTERSI CONTRO I MODELLI DOMINANTI
25 Nov 2011 15:03
Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la “Giornata contro la violenza sulle donne” per ricordare le tre sorelle Miraball, torturate, stuprate e uccise dai militari del dittatore Trujillo, nel 1960 a Santo Domingo.
Con la risoluzione 54/134 of 17 del dicembre 1999 l’Assemblea Generale dell’ONU ha fissato per il 25 novembre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne.
La violenza contro le donne ha molte facce: le uccisioni e gli stupri sono gli aspetti più drammatici delle violenze dentro e fuori le mura domestiche, nei luoghi di lavoro, per le strade. I dati riguardanti le violenze subite dalle donne sono agghiaccianti, soprattutto se riferiti alla società civile.
La violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica è la pura violazione dei diritti umani e, talvolta, l’assenza di leggi adeguate e il silenzio sono complici di tali violazioni.
La violenza è sofferenza e umiliazione. È la prima causa di morte tra le donne nel mondo.
Non ci sono scuse. La violenza contro le donne riflette la disuguaglianza tra uomini e donne.
I sindacati hanno un ruolo chiave nella lotta contro gli atteggiamenti violenti in base al sesso e intendiamo rinnovare l’impegno per la difesa dei diritti umani e la parità tra uomini e donne.
Abbiamo il dovere di favorire atteggiamenti positivi non violenti, partecipazione alla vita sindacale, favorire l’istruzione e la partecipazione alla vita sociale. Ci si deve opporre e lavorare per eliminare la persistenza di varie forme di violenza contro le donne come molestie, codici di abbigliamento, stereotipi, ecc.
Bisogna ancora lavorare per cambiare i modelli dominanti e collaborare tra sindacati con azioni comuni e ricerche su materiali emergenti.
I sindacati tutti portiamo la responsabilità di fare la nostra parte per ridurre la violenza a livello individuale, locale, nazionale e globale.
Occorre affermare che senza il riconoscimento della libertà e della dignità delle donne nessuna convivenza è possibile.
Per chiedere con forza al Parlamento di dare priorità al tema della violenza contro le donne con uno specifico piano d’azione che permetta una piena realizzazione dei diritti delle donne e delle loro scelte di vita. Ecco perché chiediamo:
- una legislazione integrata che affronti i diversi aspetti del problema
- un osservatorio per il monitoraggio della violenza che oltre a fornire dati quantitativi si avvalga soprattutto di opportuni indicatori utili a capirne la complessità
- l’impegno ad aderire alla campagna europea contro la violenza alle donne .
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