L’ASSESSORE PROVINCIALE RISPONDE AL VICE SINDACO DI RAGUSA

“Pur condividendo le preoccupazioni del vicesindaco di Ragusa, Giovanni Cosentini, sull’esito del giudizio Acoset, è anche vero che l’iter è ormai avviato e possiamo solo attendere l’esito giudiziario ma mi preme ricordare che sono pendenti altri due ricorsi, precedenti a questo, il cui esito potrebbe invalidare quest’ultimo e  pertanto la scelta della Conferenza dei Sindaci e del Presidente della Provincia è stata  proprio quella di proseguire sul percorso intrapreso, ritenendo le scelte antecedenti ai tre ricorsi legittime”.

Così l’assessore provinciale al Territorio, Ambiente e Protezione Civile, Salvo Mallia, replica al vicesindaco di Ragusa che di recente ha esternato un dettagliato elenco delle motivazioni che stanno alla base delle sue preoccupazioni per la futura gestione del sistema idrico integrato.

Ma procediamo punto per punto. Mallia replica punto per punto: “Per quel che concerne la paventata perdita di un finanziamento comunitario pari a 110.000.000,00 di euro è da precisare che in realtà la Programmazione Comunitaria 2000/2006, di cui all’APQ “Risorse idriche” del 2003,  prevedeva finanziamenti per l’ATO Ragusa pari a  €. 43.000.000,00 di euro, di cui €. 15.000.000,00 sono stati spesi  per la realizzazione di opere quasi tutte completate, quale ad esempio lo spostamento della stazione di pretrattamento del depuratore di Marina di Ragusa. Circa la successiva programmazione 2007/2013, invece, su indicazione della Regione, è stato già predisposto il piano degli interventi  relativamente agli scarichi fognari  e depurativi e la Conferenza dei Sindaci  e del Presidente della Provincia  ha già approvato e trasmesso alla Regione sia la variante al Piano Operativo Triennale che l’elenco degli interventi che sono stati concordati  con i vari comuni, per un importo di circa 32.000.000,00 di euro. Si precisa inoltre che il Progetto Conoscenza cui fa riferimento il vicesindaco di Ragusa, previsto nel Q.S.N. 2007/2013, rientra nei finanziamenti previsti per il settore idrico.

Rimanendo in tema di finanziamenti, per quel che riguarda il futuro dei Comuni, l’Ato Idrico Ragusa si è attivato già da tempo. Diverse le strategie messe in campo e le progettualità presentate e in attesa di finanziamento. Dal 2007 sono 21 i progetti giacenti alla Regione in attesa di esito positivo e finanziabili con i residui del primo stralcio APQ. A questi si aggiunga la revisione del Piano Operativo Triennale, recentemente approvata dalla Conferenza dei Sindaci, atto questo che permetterà anch’esso uno stanziamento di fondi. Ne segue pertanto che riuscire a ottenere questi finanziamenti dovrebbe annullare effetti negativi sulle tariffe dei Comuni”.

Circa poi la sentenza della Corte Costituzionale, n. 325 del 17/11/2010, che riconosce la competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di affidamento del servizio idrico integrato come servizio di rilevanza economica, l’Assessore Mallia tiene a precisare che l’argomento è stato più volte trattato in sede di riunione dei Sindaci e che qualsiasi altra informazione si volesse ottenere va ricercata nei comportamenti dei Comuni. Infine, sulle preoccupazioni inerenti alla scelta fatta per l’affidamento ad una società in house, certamente una scelta in deroga rispetto ad un affidamento in via ordinaria, l’ATO ha già realizzato uno studio sottoposto alla Conferenza dei Sindaci e il cui perfezionamento, in attesa delle deliberazioni dei Consigli Comunali sullo Schema di Statuto e Atto Costitutivo della costituenda società, sarà inviato all’Autorità Garante Concorrenza del Mercato. Queste preoccupazioni possono, quindi, essere fugate solo con la risposta dell’AGCM;  devono, quindi  essere gli Enti Locali ad accelerare l’iter di questo percorso, il quale tra l’altro non è vincolante sulle decisioni future che si vorranno adottare.

“Per quanto sopra specificato – conclude Mallia – sono dell’idea che ben vengano queste preoccupazioni che arricchiscono il dibattito politico in maniera costruttiva per una scelta amministrativa che garantisca il bene della comunità, in ossequio alla vigente legislazione. Torno a ribadire ancora una volta che per ottenere una gestione a totale capitale pubblico l’unica soluzione, attualmente possibile ed in linea con la normativa vigente, è la costituzione di una società in house. Fermo restando che la Conferenza dei Sindaci è ben disposta a valutare ulteriori e possibili soluzioni.  Ma è anche vero che il dibattito non può essere interrotto sulla base di proposte di legge di cui ancora non è iniziato neanche l’iter parlamentare. Invito invece la Deputazione Regionale e Nazionale a farsi carico della problematica, presso la Regione, al fine giungere alla costituzione di un quadro normativo certo e di fare in modo che si sblocchino rapidamente i fondi, ottenuti con i risparmi di gara, per finanziare i progetti giacenti alla Regione”. (l.c.)

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it