Lanciano bottiglie di birra per aria nel centro storico di Scicli. L’appello di un cittadino alla sicurezza

Scicli sabato sera, ore 23:30, “quasi terra di nessuno”. La  riflessione arriva da chi, con la famiglia, aveva deciso di trascorrere con la famiglia ed alcuni amici un sabato sera nel cento storico della città. Una serata, quella dello scorso fine settimana, che da piacevole si è convertita, in pochi minuti, in un incubo. Per la passeggiata serale del sabato sera è stata scelta la via Francesco Mormino Penna, sito Unesco, luogo di Montalbano, patrimonio di grande fascino osannato in molti riviste, ultima quella che la Lufthansa offre ai suoi passeggeri nel voli trans-oceanici. E’ qui che, in attimo, accade quello che non dovrebbe mai accadere in una città civile.

L’episodio

“All’altezza della chiesa di San Giovanni evangelista seduti nella scalinata dei ragazzini, altre persone ferme a parlare, qualcuno seduto ai tavolini di un vicino locale, mi ritrovo a circa un metro da un gruppetto di persone di cui uno con una bottiglia di birra grande vuota in mano – racconta Marcello Giordano Pellegrino nel suo post Fb con tanto di coraggio ed alto senso civico – ad un tratto questo individuo tira la bottiglia nella scalinata della Chiesa sfiorando anche i ragazzini seduti. Ovviamente la bottiglia va in frantumi.

Con occhi increduli rimango come tutti nel guardare questa assurda azione. Passati cinque minuti arriva un ragazzo dipendente di un locale, con scopa e paletta, con grande volontà ripulisce il tutto. Dopo un po’, un quarto dopo la mezzanotte mi trovo in piazza Italia dove avevo parcheggiato l’auto in prima serata. Anche qui mi ritrovo scene assurde… un delirio, un luogo di periferia estrema senza regole!! Per la prima volta nella mia vita sento nella mia Scicli, timore non tanto per me ma per la mia famiglia. Ho viaggiato tanto nella mia vita ed ho visto tanto. So benissimo che tutto il mondo è paese, ma proprio nei piccoli centri dove è più gestibile un’azione concreta si può ancora di più insistere, ripeto insistere. Non fermiamoci”.

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