L’AMBIENTE VA SALVATO MA NON RITORNANDO A DUE SECOLI FA

Gentile direttore,

…..perché, anche ritornando a due secoli fa, non troveremmo una natura incontaminata, le città pulite, senza quei mucchi di rifiuti che si accumulano,  se magari per un solo giorno non si effettua la raccolta sia o no differenziata.

“Pera colui che primo

A le triste oziose

 Acque e al fetido limo

La mia cittade espose,

e per lucro ebbe a vile

la salute civile.”

 

”Al…. pie’ di gran palagi

Là il fimo alto fermenta:

e di sali malvagi

ammorba l’aria lenta,

che a stagnar si rimase

tra le sublimi case

Quivi i lari plebei

Da le spregiate crete

D’umor fradici e rei

Versan fonti indiscrete,

onde il vapor s’aggira,

                                       e col fiato s’ispira” (da “La salubrità dell’aria”)

 

L’eleganza dei versi di per sé ci fa comprendere che non si sta parlando della terra dei fuochi , delle nostre discariche sature, dell’aria irrespirabile delle nostre città, di Napoli o di Palermo. Si parla della Milano del secolo XVIII, della pianura padana, le cui marcite per la coltivazione della canapa rendevano irrespirabile l’aria della città, e questo avveniva per il profitto di pochi privilegiati (ci ricorda qualcosa?)

Nelle strade urbane dell’epoca era ancora peggio. Spesso non erano lastricate : fango d’inverno, polvere d’estate… E infine , se abbiamo dimenticato che non esistevano le fognature il Poeta, il grandissimo e dimenticato dalle nostre scuole Giuseppe Parini,ci ricorda che la raccolta degli escrementi umani contribuiva ad ammorbare  l’aria della città. Per fare chiarezza: i nostri nonni ricordavano ancora le così dette botti cioè dei recipienti montati su un carro che passava al mattino per raccogliere quanto durante la notte si era accumulato nei cantari (recipienti di argilla, oggi adibiti a portaombrelli, che svolgevano le funzioni oggi assegnate al W.C., e di cui si parla anche nel Gattopardo).

A Ragusa, tanto per restare nel nostro territorio, la fognatura  è stata realizzata negli anni trenta!

Dopo questa esibizione di erudizione vorremmo sottolineare che il rispetto dell’ambiente oggi sta a cuore a molte più persone che in passato perché è da decenni che si parla di ecologia e anche nelle scuole si è fatto un notevole lavoro di sensibilizzazione sin dall’infanzia.

Il problema è che in Italia la classe politica e gli amministratori non si sono dimostrati all’altezza della situazione. Quando a Napoli la spazzatura era arrivata ai primi piani delle case e cominciava quel fenomeno, prima sconosciuto e negato, della terra dei fuochi, chi era il sindaco? la Iervolino. Chi era il governatore della Campania? Bassolino. E per la prima volta nella storia del nostro paese il ministro dell’ambiente era un esponente del Partito dei Verdi!

Come mai questi illustri personaggi esponenti della sinistra più illuminata non hanno fatto o non hanno potuto far nulla?

A parte la resistenza della camorra, che sulla spazzatura lucra moltissimo , quando si parla di ambiente ci sono tanti di quei veti incrociati che si finisce per non fare nulla o per ricorrere a soluzioni tampone che non risolvono il problema ma lo rinviano.

Il povero cittadino, sia pure sensibilizzato, non può che assistere impotente al dialogo tra sordi che si istaura allorchè si affrontano questi problemi.

Abbiamo sentito molto recentemente, in occasione del referendum sulle trivellazioni, tutto e il contrario di tutto. A questo punto la maggioranza non va a votare perché si sente presa in giro.

Un altro problema è : dovendo scegliere tra la perdita di posti di lavoro per la chiusura di una fabbrica e la perdita della salute non di poche persone ma di una comunità intera, cosa scegliere?

La nostra classe politica non ci ha dimostrato di sapere intervenire in tempi brevi per riconvertire un polo industriale altamente inquinante e la gente preferisce tenersi il lavoro.

Siamo convinti che le fonti alternative siano la nostra risorsa per il futuro, in Sicilia, poi, abbiamo tanto sole e tanto vento, ma poi arriva Sgarbi a dirci che le pale eoliche sono brutte, arrivano gli ambientalisti a dirci che le batterie solari tolgono terreno all’agricoltura e surriscaldano l’ambiente, che la mafia ha scoperto il business delle fonti alternative.(e allora ci dobbiamo rinunciare perché la mafia è più intraprendente della nostra classe dirigente?)

Le discariche sono stracolme ma no ai termovalorizzatori perché sono inquinanti e quindi mandiamo, pagando, la nostra spazzatura a chi ha i termovalorizzatori e la trasforma in  energia. Noi invece, siccome ne produciamo poca, l’energia la importiamo.

Sì alla raccolta differenziata , ma in quanti comuni la si fa correttamente, e per tutto il territorio comunale?

Ora, però, per restare alla nostra città, c’è chi vorrebbe tornare ai cassonetti di colore differenziato perché la raccolta porta a porta significa che per tutta la notte, davanti ad ogni abitazione, ci sono i bidoni e i sacchetti della spazzatura e questo non piace ai turisti che, come si sa, fanno vita notturna.

I cassonetti li ricordiamo molto bene. Erano quella cosa attorno a cui si accumulavano rifiuti per dieci volte rispetto a quelli che c’erano dentro.

Li abbiamo avuti sotto casa e abbiamo avuto sotto casa apparecchi sanitari dismessi, mucchi di rami di alberi potati, materassi macchiati di…boh!, laterizi portati via da case in ristrutturazione, mobili che talora qualcuno ha recuperato..etc.

La soluzione potrebbe essere abituare i cittadini a portare la spazzatura in un luogo in cui viene pesata, accumuli un punteggio e così ti sottraggono determinate somme dalla tassa sui rifiuti. Qualcuno lo fa ma francamente non possiamo credere che sia una soluzione praticabile per tutti! Vuoi per mancanza di tempo, vuoi per mancanza della forza necessaria per caricarsi i propri rifiuti, vuoi perché non hai la macchina o la patente o perché non vuoi trasformare la tua macchina in un veicolo per il trasporto della monnezza…con relativo cattivo odore ineliminabile.

 

Una persona politicamente scorretta

Fuori dal coro e felice di esserlo

 

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