L’AEROPORTO DI COMISO RIVENDICA LA DIGNITA’ DELLA NOSTRA TERRA.

 Il grido di incitamento da parte dell’Onorevole Di Giacomo “AMUNINNI!” di Venerdì 29 Giugno alle ore 20,30 a conclusione di un comizio e poco prima della partenza per Roma, dove protestare per la mancata apertura dell’aeroporto di Comiso,   ha toccato gli animi di chi crede nella riscossa, giusta, di una popolazione che vuole impegnarsi seriamente per il proprio sviluppo.

Strano paese il nostro dove chi si vuole rimboccare le maniche per chiedere i diritti che gli spettano viene accolto come se chiedesse cose immonde. Con la manifestazione e l’occupazione simbolica di Fiumicino il popolo siciliano, ha chiesto che gli venisse dato uno dei più importanti strumenti di comunicazione e di scambio, del mondo moderno, che è la possibilità di usufruire di un aeroporto.

 Da sempre il sud dell’ Italia, la Sicilia ed il particolare la provincia di Ragusa sono state escluse dai grandi progetti di sviluppo.

Si è parlato della Sicilia come piattaforma Mediterranea, ma la si è lasciata sempre sola a doversi gestire in maniera autonoma, pur facendo parte del circuito europeo.

La provincia di Ragusa è una delle pochissime provincie siciliane a non avere autostrade,  linee ferroviarie efficienti, buoni porti e ora gli si nega anche l’apertura  di un aeroporto già pronto.

Eppure in provincia di Ragusa c’è  gente laboriosa che lavora e si impegna forse più di altra gente che  si impegna in territori molto più semplici non solo dal punto di vista geo-politico ma anche geo-morfologico e climatico.

In provincia di Ragusa si è leader nella produzione di ortaggi in serre, si producono latte e latticini di qualità eccezionale.

Il sole durante tutto l’arco dell’anno riscalda il territorio, e nel periodo estivo fa diventare luccicanti le acque del Mediterraneo che bagnano le coste Iblee e tutto questo attira numerosi turisti.

L’aeroporto di Comiso rappresenta il volano per lo sviluppo di tutte le attività già presenti sul territorio e di altre che potrebbero nascere.

Rappresenta il decollo della comunità Siciliana, che con la protesta di Fiumicino  ha manifestato il proprio orgoglio di cittadini che vogliono chiedere rispetto per i loro diritti.

L’Aeroporto di Comiso, nasce come aeroporto militare durante l’epoca fascista nel 1930 ed è intitolato al generale siciliano “ Vincenzo Magliocco”. Doveva servire quale punto strategico per l’espansione fascista in Africa e per contrastare la potenza inglese  nel Mediterraneo. Fu distrutto dai bombardamenti degli inglesi alla fine della seconda guerra mondiale. Rinacque come aeroporto civile regionale per essere successivamente chiuso negli anni ’70.

Fu sede della prima batteria di sedici  missili a testata nucleare “Cruise” nell’anno 1984.

Ospitò cinquemila Kossovari (in realtà si arrivò a circa dieci mila persone considerato tutto il personale che vi lavorava) nell’anno 1999 e da li incominciò l’iter per l’apertura dell’aeroporto civile.

Attualmente potrebbe essere alternativo a Catania ed ospitare un uguale traffico, potrebbe diventare il terzo grande aeroporto internazionale italiano, collegando la Sicilia Orientale con buona parte dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa.

Sarà questo l’aeroporto simbolo del lavoro e della ricchezza che un popolo si è guadagnato con il proprio sacrificio.

 

 

 

 

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