L’AEROPORTO DEGLI IBLEI LO POSSIAMO APRIRE SOLO I SICILIANI

Quando un paio di mesi fa Ragusa Oggi pubblicò la notizia della bozza quasi definitiva  del piano degli aeroporti italiani nel quale Comiso veniva inserirto come aeroporto di interesse regionale, tutti ci diedero del “terrorista” o comunque del pessimista in quanto se la circostanza fosse stata vera bisognava lottare perché per l’aeroporto degli iblei fosse previsto un ruolo nazionale o addirittura internazionale. Litigammo con qualcuno allora perché si perdeva del tempo ad inseguire i vari ministri che, come poi i fatti hanno dimostrato, non interessava loro Comiso avendo problemi  molto più grossi di un aeroporto “secondario” per il quale bisogna pagare (non sappiamo perchè, ma questa è un’altra storia strana del nostro Paese) due milioni e mezzo di euro all’anno per il Controllo dei voli da parte dell’Enav che è poi un organismo statale (Ministero dell’economia) come i Carabinieri, la Polizia di Frontiera, la Guardia di Finanza etc etc.

I primi due anni sono stati assicurati da uno stanziamento regionale che il presidente Lombardo in un locale pubblico chiamato 318 a Ragusa davanti a 318 persone grido al vostro cronista “Giornalista scrivi che se lo Stato non esce quei soldi,li metto io”. E così è stato per cui l’aeroporto può partire e per i primi due anni può funzionare, Il problema è del dopo biennio perché nella convenzione con l’Enav si chiedeva una fidejussione vita natural durante per garantire il lavoro dei controllori del volo. Per il grande lavoro del Prefetto di Ragusa e di qualche azione clamorosa di protesta la fidejussione decadde ma restava in piedi la garanzia per il pagamento dei Controllori e così si è andato alle lunghe fino all’altro ieri quando i giornali (Vedi anche Repubblica che ha pubblicato il piano degli aeroporti italiani) hanno fatto lo scoop dicendo che Comiso era stato classificato un aeroporto regionale e non nazionale o addirittura internazionale mentre per quelli gestiti da altri Enti (vedi Enac per Pantelleria e Lampedusa) “strategici al punto giusto” tutte le spese sono sostenute dallo Stato.

Ed allora se non ci date del terrorista vi diciamo noi cosa fare per l’aeroporto degli Iblei:

1)   Chiudere le polemiche perché è ormai assodato che ci sono i Nemici di ragusa i leghisti e i nordisti che non scuciranno un euro per far partire l’aeroporto,

2)   Firmare la convenzione con l’Enav per il controllo voli

3)   Fare entro novembre una legge regionale (come quella che stanziò la somma di quasi cinque milioni di euro per due anni di attività);

4)   Fare subito i contratti con le Compagnie aeree low-cost che si sono impegnate a portare a Comiso, in provincia di Ragusa ed in Sicilia almeno un milione di passeggeri e turisti un milione di passeggeri e turisti che spenderanno sul suolo siciliano almeno 300 euro a testa con un incasso complessivo di 300 milioni di euro ed una spesa di 7 milioni e mezzo di euro (7 euro e mezzo a cranio) oltre agli incassi di ristoranti , alberchi, trasporti etc etc

5)   Non ci sono altre strade perché Comiso all’inizio non potrà contare che su linee cargo, low-cost e voli charter che sono appetibili da tante compagnie aeree dkisposte ad instaurarle da domani per almeno sei mesi l’anno.

6)   L’ultima chance è la secessione dall’Italia(come vogliono fare i Leghisti) e visto che gli Stati Uniti non ci vogliono più come ultimo stato Usa, con chi dobbiamo andare? Con Malta, Libia, Tunisia, Algeria o Egitto;

In definitiva dobbiamo cuocerci nel nostro brodo perché l’aeroporto degli iblei sarà un affare, un vero affare per la Sicilia tutta e quindi chiediamo ad ogni candidato alle elezioni di fine ottobre di dichiarare di impegnarsi per una leggina che assegno 2 milioni e mezzo di euro l’anno per il controllo dei voli su Comiso, ma bisogna far presto perché ricordiamo che l’Enav oltre a “pagare moneta per vedere cammello” ha bisogno di sei mesi per installare ed interfacciare l’attrezzatura con gli altri organismi di controllo e quindi poiché siamo già a settembre l’aeroporto non potrà funzionale per i primi mesi del 2013.

Come volevasi dimostrare e come hanno dimostrato più volte  giornalisti-terroristi di Ragusa oggi dobbiamo trovare i soldi  ed il modo più lineare è quello di pagarceli noi quegli oneri per il controllo voli con una spesa di 2 milioni e mezzo di euro l’anno e con incassi di 300 milioni di euro l’anno: un affare.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it